Il papà di Ciro: ‘Non lo avrei rimproverato per il ritardo. Voglio la verità’

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La morte di Ciro Ascione continua ad essere un giallo, sicuramente per la famiglia anche se la polizia ritiene che si sia trattato di un incidente. Il 16enne di Arzano trovato morto due giorni fa lungo i binari della tratta Napoli-Casoria a due giorni dalla sua scomparsa secondo gli investigatori sarebbe caduto dal treno che aveva preso in corso. Aveva perso la forza e l’equilibrio dopo cinque minuti aggrappato alle maniglie della porta e caduto rovinosamente a terra dove poi è stato trovato morto.  Salvatore Ascione, il papà di Ciro,  continua a dire che la dinamica non è chiara e nelle interviste rilasciate a giornali e tv ribadisce la sua ferma volontà di “volere la verità” respingendo con forza anche il fatto che Ciro abbia compiuto quella imprudenza per timore di essere rimproverato dai genitori arrivando in ritardo. Quasi come una colpa per mamma e papà già colpiti dal profondo dolore della perdita del figlio.”Questa notizia ci era stata data in questura ieri sera (mercoledì, ndr) in gran segreto, con la raccomandazione di non divulgarla. Ma quando sono tornato a casa, un telegiornale già dava quello che mi era stato raccomandato di non dire”. Spiega salvatore Ascione al quotidiano Il Mattino. E poi aggiunge: “Per tutta la notte racconta Salvatore mia moglie ed io ci siamo tormentati con tante domande e brucianti sensi di colpa. Perché, da quanto ho appreso, mio figlio si sarebbe aggrappato a quel vagone pur di giungere in orario alla stazione di Casoria, dove lo aspettavo. È vero, gli chiedevo di rispettare gli orari. Ma con serenità, con la fermezza dolce di un padre. Niente di più. Non sono un genitore che va a dormire sapendo che magari suo figlio tira a campare fuori casa per tutta la notte, a combinare qualche guaio. Sono tempi difficili, soprattutto per chi, come era lui, non è più un bambino, ma nemmeno uomo fatto. E mi sono impegnato affinché Ciro non corresse pericolo. Ora invece ci hanno scaraventato in un altro incubo, sbandierando la storia dell’incidente come unica spiegazione della sua morte”. Qualcosa in più sulla morte di Ciiro Ascione si potrà sapere in tarda mattinata dopo l’autopsia.
E grazie all’esame del corpo  si potrà conoscere l’ora approssimativa della morte e le sue cause dirette. Si potrà anche capire se Ciro, cadendo dal treno a non molta distanza dalla stazione di arrivo, sia morto subito o se invece, soccorso, poteva ancora essere salvato.

E quindi l’inchiesta del pm Barbara Buonanno della Procura di Napoli nord, guidata da Francesco Greco, potrebbe far scattare l’iscrizione nel registro degli indagati di qualcuno. Come il misterioso uomo che si vede nei filmati in possesso della polizia che avrebbe visto Ciro aggrappato alla porta del treno in corsa e non avrebbe dato l’allarme. Non a caso il papà ribadisce: “L’ho già detto e lo confermo: non sono convinto della dinamica, mi è ancora poco chiara. L’ipotesi che Ciro si sia aggrappato al treno e poi sia caduto per me non sta in piedi.Perché, almeno quello che sono riuscito a vedere io, Ciro è stato ritrovato sui binari della stazione di Casoria con i vestiti praticamente intatti. O almeno che le condizioni di quello che indossava non mi sembravano tali da giustificare la caduta da un treno in corsa al quale Ciro si sarebbe aggrappato. L’ho visto, non sembra avere l’aspetto di chi non ce l’ha fatta più a reggersi su un treno e quindi per me quell’ipotesi non esiste. Ciro potrebbe anche essere salito sul treno e trovarsi su un vagone. Poi, quello che è successo dopo, non lo so e spero tanto che venga scoperto al più presto perché abbiamo diritto alla verità”.


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