In occasione della giornata della memoria, l'azienda ospedaliera Santobono Pausilipon di Napoli ha deliberato l'intitolazione del Palabimbo a Sergio De Simone, bambino napoletano del quartiere Vomero, che venne deportato prima ad Auschwitz e poi ad Amburgo e qui sottoposto a sperimentazioni pseudoscientifiche prima di essere ucciso. La cerimonia di intitolazione si svolgera' il prossimo mercoledi' 31 gennaio alle 10.30 all'ospedale Santobono in Via Mario Fiore, alla presenza del presidente della Giunta regionale Vincenzo De Luca, di Mario De Simone, fratello di Sergio e di tutti i direttori generali degli ospedali pediatrici italiani. Sergio De Simone e' stato l'unico italiano, di un gruppo di 20 bambini, sottoposto a sperimentazioni da parte dei medici nazisti. Di padre napoletano e mamma istriana, dopo la deportazione in lager venne scelto quale cavia sperimentale e trasferito con altri 19 bambini in una struttura di Amburgo, a cui vennero inoculati dei bacilli tubercolari per verificare delle teorie sperimentali, senza alcun fondamento scientifico. Tutti i bambini vennero poi trucidati a pochi giorni dalla liberazione.
Museo Capodimonte, domani chiusura festival delle Vigne Metropolitane
Domani sabato 27 gennaio, dalle ore 10.30 alle 14.30 presso il Cellaio del Real Bosco di Capodimonte la seconda edizione del Festival delle Vigne Metropolitane di Napoli con un confronto sul tema delle vigne metropolitane e quelle di rilievo storico presenti in alcuni siti reali. Il Festival vuole colmare una lacuna di conoscenza relativa alla città di Napoli che è la seconda in Europa, dopo Vienna e prima di Parigi, per ettari vitati nel territorio comunale. In Europa, ormai da anni, si è creato un circuito esclusivo di realtà metropolitane che hanno saputo valorizzare questa risorsa come Parigi - con la Fête des Vendanges de Montmartre, giunta all'84esima edizione - e Torino - con la Vigna della Regina, nata dalla collaborazione virtuosa tra pubblico (Soprintendenza del Piemonte) e privato (azienda di produzione vitivinicola). La prima edizione ha promosso i vigneti esistenti tra Posillipo, Agnano, Chiaiano e i Camaldoli, con un ottimo riscontro tra il pubblico e gli addetti ai lavori; con la seconda edizione, la cabina di regia del Festival vorrebbe accendere i riflettori su quella che sicuramente è stata una delle vigne storiche della nostra città: la Real Vigna del Giardino dei Principi che era collocata all'interno della cosiddetta Delizia Reale. Dalle ricerche svolte presso l'Archivio dell'Orto Botanico risulta infatti che: "Il Giardino dei Principi, parte integrante della Delizia reale, ospitava alberi da frutta, agrumeti, un vivaio e - a mezzogiorno del disordine, a ridosso della muratura - una grande vigna". Le tracce documentali in merito sono scarse, a causa della nuova sistemazione dell'area operata nel 1840 da Friedrich Dehnhardt, ma sono ulteriormente confermate dalla coeva esistenza di vigneti nelle grande tenute e masserie che occupavano l'area di Capodimonte. Per questo motivo proprio il Cellaio nel Real Bosco di Capodimonte sabato 27 gennaio 2018, ospita la giornata conclusiva del Festival. Dalle ore 10.30 si terrà il convegno dal tema "Il recupero e la valorizzazione delle Vigne storiche", al quale interverranno Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Nino Daniele, assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, Enrico Panini, assessore alle Attività Economiche del Comune di Napoli, Piero Mastroberardino che illustrerà il case history del vino "Villa dei Misteri", progetto nato nel 1996 in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Pompei, Leonardo Ancona, responsabile del Parco dell'Acquedotto Carolino, che spiegherà il progetto di ripristino della coltivazione e della gestione dell'antica vigna borbonica denominata "Vigna di San Silvestro" nella Reggia di Caserta. L'incontro sarà moderato da Tommaso Luongo dell'AIS Napoli e direttore scientifico del Festival delle Vigne Metropolitane di Napoli.
Napoli, de Magistris "cancella" Piazzale Tecchio e via Vittorio Emanuele III
Piazzale Tecchio, la piazza antistante lo stadio San Paolo di Napoli, diventerà piazza Giorgio Ascarelli. Lo ha annunciato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, "nel giorno in cui ricordiamo Luciana Pacifici, una delle più piccole vittime della ferocia nazista, morta ad Auschwitz". Non è casuale anche la proposta che il sindaco porterà in Commissione Toponomastica: Vincenzo Tecchio fu segretario provinciale del Partito nazionale fascista, mentre Giorgio Ascarelli, imprenditore napoletano di origini ebraiche, fu il fautore della fondazione del Calcio Napoli nel 1926 e ne fu primo presidente. Ascarelli fece costruire lo stadio Vesuvio, di proprietà privata del club, ribattezzato poi in suo onore stadio Ascarelli; dopo la sua morte, avvenuta nel 1930, lo stadio fu nuovamente ribattezzato e diventò stadio Partenopeo, nome con il quale ospitò alcune partite dei mondiali del 1934 e quelle del Napoli fino alla sua distruzione sotto le bombe nella Seconda Guerra Mondiale. De Magistris ha annunciato un altro cambio di nome: via Vittorio Emanuele III, "re che promulgò le leggi razziali", diventerà via Salvatore Morelli, scrittore e deputato del Regno d'Italia, pioniere dei diritti civili e delle donne che già nell'800 presentò diverse proposte di legge per l'abolizione della schiavitù domestica, l'introduzione del divorzio e il principio di parità tra i coniugi.
Detenuto picchia agente penitenziario a Poggioreale
Un detenuto con problemi psichici picchia agente penitenziario. E' accaduto ieri sera nel carcere di Poggioreale.Un detenuto con gravi problemi psichiatrici recluso nel padiglione Livorno del carcere napoletano di Poggioreale ha aggredito senza alcun motivo un assistente capo della polizia penitenziaria colpendolo ripetutamente al volto con pugni e schiaffi. Lo rende noto Ciro Auricchio, segretario regionale dell'Uspp. "Immediato l'intervento dei sanitari - fa ancora sapere Auricchio - che hanno trasportato il poliziotto al pronto soccorso. Li' i sanitari hanno riscontrato la rottura del setto nasale ed ecchimosi all'occhio". "Dopo la chiusura degli OPG - sostiene Auricchio - sono troppi i detenuti da gestire nelle sezioni psichiatriche delle carceri e pochi gli strumenti di sostegno terapeutico per questi soggetti nonostante la scarsita' di risorse il personale di polizia penitenziaria sotto organico di 200 unita' solo a Poggioreale riesce con enormi sacrifici a mantenere l'ordine e la sicurezza all'interno dell'istituto".<7p>
Caserta: fermato con droga, arrestato pusher
Un'unità cinofila specializzata del Nucleo Operativo Pronto Impiego del Gruppo di Aversa, nel corso di una specifica attività di servizio finalizzata alla repressione dei traffici illeciti di stupefacenti, ha tratto in arresto un pusher residente a Marzano Appio , trovato in possesso di oltre 100 grammi di marijuana presso la Stazione Fs di Vairano-Caianello. Il ventenne, giunto con un treno proveniente da Napoli, non è sfuggito al fiuto dei cani antidroga ed è stato immediatamente sottoposto a controllo dai militari. Il giovane è stato trovato in possesso di 106,6 grammi di marijuana, nascosti all'interno degli slip, e di tutto l'occorrente per il confezionamento in dosi e il successivo spaccio della sostanza stupefacente: un bilancino di precisione e 15 bustine in cellophane. Subito è scattata la perquisizione presso la residenza del giovane, dove sono state rinvenute ulteriori bustine della medesima tipologia. La droga, insieme agli strumenti necessari per la successiva commercializzazione, è stata immediatamente posta sotto sequestro e il responsabile è stato tratto in arresto per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
Villaricca, rapinata mentre compra dolci: arrestato 37enne
In piena notte alcuni amici avevano parcheggiato la fiat 500 su cui viaggiavano e ne erano scesi per andare a comprare dei dolci. In auto era rimasta solo una ragazza della comitiva, per cui un malfattore di 37anni aveva approfittato avvicinandosi a lei e minacciandola con un punteruolo. l'ha costretta a scendere dalla macchina e si è dato alla fuga. ha anche investito il fidanzato della vittima e il proprietario dell'auto che aveva provato a fermarlo: i malcapitati hanno velocemente chiamato il 112 permettendo a una pattuglia dei carabinieri di marano di mettersi subito sulle sue tracce. dopo un breve inseguimento di stefano è stato così raggiunto, ma ha abbandonato l'auto continuando a fuggire a piedi; rincorso, è stato raggiunto e bloccato lungo il corso italia di Mugnano di Napoli. Arrestato per rapina aggravata e lesioni personali, è stato tradotto in carcere, l'arma è stata sequestrata mentre l'auto è stata restituita al proprietario.
Ercolano, dopo la rapina denunciarono il furto dell'auto: arrestati
Ercolano, dopo la rapina nei confronti di due donne, denunciarono il furto dell'auto per sviare le indagini: arrestati. Lo scorso aprile avrebbero rapinato due donne, una delle quali riporto' nel cadere lievi traumi: questa mattina nei confronti di un 25enne, detenuto per altro motivo, e di un 23enne, entrambi di Ercolano e' stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Il provvedimento e' stato emesso dal gip di Napoli che ha condiviso le risultanze investigative dell'Arma ed eseguito dai Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco. I fatti sono avvenuti il 22 aprile a Portici: secondo l'accusa, il 25 enne si e' reso responsabile di due rapine: una ai danni di una casalinga 50enne alla quale avrebbe portato via circa 50euro in contanti oltre al telefonino e a due paia di occhiali; l'altra ai danni di una operaia ucraina 46enne, alla quale avrebbe rapinato 40 euro e il telefonino causandole una caduta a terra e lievi traumi guaribili in due giorni. Il 23enne e' stato inoltre riconosciuto proprietario e conducente dell'auto utilizzata per la fuga dopo la rapina alla casalinga. Dovra' rispondere anche di simulazione di reato perche' aveva falsamente denunciato il furto della sua vettura, usata in quella occasione, per sviare le indagini.
Napoli, trova un telefonino e poi accoltella un uomo perché non vuole restituirlo: arrestato
Napoli. Gli agenti della Squadra Mobile Sezione Criminalità Diffusa hanno arrestato Gustavo Antonio Brito Vasquez, dominicano di 49 anni, responsabile del reato di lesioni aggravate.Ieri pomeriggio a Piazza Cavour a Napoli il 49enne aggrediva con due coltelli da macellaio, della lunghezza rispettivamente di 43 e 56 cm, il proprietario di uno chalet, il quale, avvedutosi che il dominicano aveva rinvenuto nei vicini giardinetti il telefonino di un giovane, lo aveva spinto a consegnargli l’apparecchio per restituirlo al giovane proprietario.A fronte di tale richiesta il Vasquez dapprima lo minacciava, per poi ferirlo ad una mano. Brandendo i due grossi coltelli aggrediva infatti la vittima, che solo grazie ai suoi riflessi evitava ferite più gravi e riusciva a recuperare il telefonino.I falchi della Squadra Mobile di Napoli, impegnati nel contrasto al fenomeno delle rapine e dei borseggi nella zona Sanità, inviati dalla Sala Operativa in Piazza Cavour, rintracciavano il dominicano, che era ancora nei giardinetti.In un frigorifero abbandonato gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato i due coltelli utilizzati dall’aggressore nei confronti del proprietario dello chalet.I poliziotti sono stati quindi avvicinati dal ragazzino, a cui hanno restituito il telefono dopo che lo stesso lo sbloccava con il relativo codice.Gli agenti hanno immediatamente arrestato il Vasquez, che stamane sarà giudicato con rito direttissimo. L’uomo ferito invece è stato costretto alle cure mediche.
Younes: 'Ho parlato con Sarri, la concorrenza non mi spaventa'
Younes anticipa il suo arrivo a Napoli con un'intervista a un giornale olandese: "Ho parlato con Sarri, la concorrenza con Callejon e Insigne non mi spaventa. Sì, ho parlato con Sarri, ma molto di più con il direttore sportivo Giuntoli, che mi ha trasmesso la sensazione che potrò trovare spazio in questi mesi. Ad ogni modo la concorrenza non mi spaventa, anzi: sono convinto che mi possa rendere un calciatore migliore". Così il neo acquisto del Napoli Amin Younes intervistato oggi dal quotidiano olandese De Telegraaf. "Ho ricevuto tante offerte, in estate volevo andare in Germania ma non è stato possibile. Poi ci sono stati contatti sempre più frequenti con il Napoli e subito ho pensato che fosse la soluzione migliore per me-ha spiegato ancora Younes- La squadra azzurra è forte, la considero l'Ajax della serie A per il gioco che esprime. Cerca lo spettacolo ed è un club caldo. Certo, dovrò abituarmi alla lingua ed al paese, ma penso ci siano molti punti in comune con l'Ajax".
Napoli, sparavano sui passanti con pistole a piombino: fermati due 12enni
Napoli. Continuano incessanti i controlli della Polizia di Stato nell’ambito del progetto “Sicurezza giovani”, volto alla prevenzione e controllo del fenomeno della violenza giovanile.Poco dopo le 20.00 i poliziotti del Reparto Prevenzione Crimine Campania sono intervenuti in Via Duomo, dove alcuni cittadini avevano segnalato due ragazzini che con pistole a piombino infastidivano i passanti.Gli agenti, prontamente intervenuti, hanno scovato i due ragazzini, entrambi 12enni, mentre tentavano di nascondersi all’interno di uno stabile. I due sono stati trovati in possesso di pistole giocattolo a piombino con tappo rosso.Le due pistole sono immediatamente state sequestrate ed i minori sono stati accompagnati in Questura e affidati alle rispettive madri.
Nella stessa serata di ieri, poco prima della mezzanotte, una pattuglia del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia, giunta in via Foria nei pressi di Piazza Cavour, ha notato un giovane alla guida di un ciclomotore liberty 50, che alla vista della Polizia ha tentato di invertire il senso di marcia accelerando, ma è stato raggiunto e bloccato.Dal controllo effettuato, i poliziotti hanno rinvenuto all’interno del vano portaoggetti del ciclomotore un coltello con una lama da cm.12.Il coltello è stato sequestrato ed il giovane è stato denunciato per il reato di detenzione di arma da punta e taglio. Inoltre è emerso che il 16enne era alla guida del ciclomotore senza aver mai conseguito la patente, e che il mezzo era provvisto di assicurazione. Per questi motivi sono stati elevati verbali al Codice della Strada ed il ciclomotore sottoposto a sequestro e fermo amministrativo.
Scafati, confezionavano la droga seduti sul divano: 4 arresti
Scafati: 4 maggiorenni e 2 minorenni presi dai carabinieri a confezionare marijuana o a tenerla in tasca pronta per la vendita.
Nel corso di un servizio per la prevenzione di reati nei luoghi di aggregazione dei ragazzi, a Santa Maria la Carità i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia hanno controllato un 17enne di scafati trovandogli addosso 50 grammi di marijuana e 60 euro in contante.
Dopo il controllo del minore i militari hanno perquisito un’abitazione di Pompei sorprendendovi un altro 17enne di Scafati e 4 ragazzi (uno dei quali abita lì) a confezionare in dosi 3 chili di marijuana. erano seduti su dei divanetti e sopra ad un tavolino avevano a portata di mano un bilancino e svariate bustine; in un cassetto, inoltre, i militari hanno rinvenuto 3.400 euro in contante.
I maggiorenni sono stati arrestati, i minori denunciati per detenzione di droga a fini di spaccio.
al termine delle formalità i minori sono stati affidati ai loro genitori, mentre a.d.r., 18enne, a.m., 19enne, p.d.a., 25enne e m.g., 23enne, l’unico già noto alle forze dell'ordine, tutti di scafati, sono stati portati in carcere.
Casoria, preso uomo dei Moccia: deve scontare 11 anni di carcere
Casoria, preso dai carabinieri un pericoloso affiliato al clan dei Moccia di Afragola: deve scontare 11 anni di carcere. I carabinieri della stazione di Casoria hanno dato esecuzione a un ordine di carcerazione emesso dalla procura di Napoli nei confronti di Claudio Carbone, un 45enne del borgo Sant'Antonio Abate ritenuto contiguo al gruppo criminale dei Moccia, già sottoposto agli arresti domiciliari. Il pregiudicato stamane è stato prelevato e portato al centro penitenziario di Secondigliano dove dovrà espiare 11 anni di carcere. Il pregiudicati è accusato di aver concorso, a Casoria, nel 2013, in un'estorsione aggravata da finalità mafiose ai danni di un imprenditore. La condanna è diventata definitiva e ora l'uomo è stato arrestato.
Tentano la truffa dello specchietto ad un anziano di Napoli, smascherati dai poliziotti e denunciati
Napoli. Hanno tentato di truffare un anziano: denunciati due pregiudicati di Pomigliano d'Arco. Ieri pomeriggio gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Poggioreale hanno denunciato P. C., 30enne di Pomigliano d’Arco, pregiudicato e P.V., di 36 anni, anch’egli di Pomigliano d’Arco, entrambi responsabili del reato di tentata truffa aggravata, perché perpetrata in danno di persona anziana.
Verso le ore 13.00 di ieri gli agenti del Commissariato Poggioreale, prima di iniziare il proprio turno di servizio, erano in via Stadera ed hanno notato, all’altezza della tabaccheria, un vettura Skoda in transito che veniva sorpassata e costretta a fermarsi da una polo bianca, con due persone a bordo che si rivolgevano al conducente della Skoda, un uomo di 71 anni, con fare minaccioso, e dopo aver confabulato con lui si allontanavano.
Intuendo che fosse in atto il tentativo della cosiddetta “truffa dello specchietto”, i poliziotti si sono avvicinati al conducente della Skoda, che raccontava loro di aver ricevuto, dai due uomini, la richiesta di 148 euro a titolo di risarcimento per aver rotto lo specchietto della Polo, circostanza che lui negava assolutamente, ma, intimorito dal fare minaccioso dei due personaggi, aveva preso tempo dicendo che non aveva con se tanti soldi ma che li avrebbe chiesti al figlio che lavorava li vicino, ed aveva concordato con i truffatori di andare insieme al deposito dove lavorava il figlio per prelevare il danaro.
I poliziotti sono furtivamente entrati in auto con l’uomo, che con la sua autovettura ha seguito la Polo, che improvvisamente, ha arrestato la corsa ed ha tentato di tornare indietro, verosimilmente perché si erano accorti che l’anziano non era più solo in auto.
Nonostante l’inversione rapida del senso di marcia, i poliziotti sono riusciti a fermarli ed a portarli in Ufficio per la completa identificazione. Grazie all’attento spirito di osservazione dei poliziotti, sostenuto da grande professionalità, è stato possibile evitare che una persona anziana cadesse vittima di truffatori senza scrupoli.
I due malfattori sono stati denunciati e liberati.
Napoli, i vigili scoprono una discarica abusiva a Capodichino
Napoli, ennesima scoperta una discarica abusiva sul territorio comunale.Stamattina infatti gli agenti del Reparto di Tutela Ambientale della Polizia Municipale di Napoli hanno scoperto una discarica realizzata all'interno dell'ex stabilimento di viale Maddalena nella zona di Cappodichino precedentemente occupato e gia' sottoposto a sequestro. Ignoti hanno violato i sigilli e, aperto il cancello, hanno scaricato all'interno centinaia di sacchi contenenti materiale da risulta. Nascosto tra le macerie e' stato rinvenuto anche uno scooter oggetto di furto probabilmente nascosto nel sito per successivi utilizzi. L'area e' stata sottoposta nuovamente a sequestro e affidata in custodia al proprietario. Il motociclo e' stato prelevato ed affidato al legittimo proprietario.
Cava de Tirreni, Nunzia massacrata di botte e accoltellata 40 volte: interrogato il marito
Cava de Terreni. Amore assassino, quaranta coltellate alla moglie e continua a dire, anche al magistrato che lo ha interrogato, che l'amava 'davvero'. Salvatore Siani, l'uomo, che ha ucciso Nunzia Maiorano è stato interrogato ieri, mentre sul corpo martoriato della donna, i medici legali Antonio Mirabella, nominato dalla Procura e Antonio Crisci per la famiglia Maiorano, effettuavano l'autopsia. Un corpo martoriato, quello di Nunzia, quaranta le coltellate inflitte da Salvatore Siani, un omicida furioso. Eppure continua a sostenere e lo ha fatto anche ieri che "Nunzia era l'amore della mia vita". Il colpo mortale, secondo quanto stabilito dai periti è stato quello all'emitorace destro, che ha causato la perforazione del polmone e il dissanguamento. In casa dei coniugi Siani sono stati sequestrati quattro coltelli, tutti potrebbero essere stati usati per quel brutale assassinio, dai quali verranno rilevate le impronte digitali per capire da chi siano stati impugnati. Oltre ai colpi inferti con armi da taglio sul corpo di Nunzia Maiorano ci sono anche delle lesioni compatibili con dei morsi, e tumefazioni al viso con gli zigomi rotti, il fegato lesionato. Siani si è accanito su di lei con una ferocia inaudita, dunque. Pestando la donna a sangue e poi infierendo sul suo corpo con i coltelli. Anche Siani sarà sottoposto ad un esame medico legale per accertare se sul suo corpo ci sono segni evidenti di una colluttazione con la vittima. Salvatore Siani è detenuto nella sezione detenuti dell'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno dopo essersi accoltellato egli stesso dopo aver ucciso la moglie. A confermare la tesi del tentato suicidio, alcuni testimoni e il figlioletto di 5 anni che ha assistito all'omicidio della mamma. E' stato interrogato, in ospedale, dal Gip del Tribunale di Nocera Inferiore, alla presenza del suo avvocato Agostino De Caro e risponde dell'accusa di omicidio volontario aggravato. A sua difesa sostiene che c'era stato un litigio con la moglie al culmine del quale l'ha uccisa, ma che è pentito, non voleva farlo. Secondo gli inquirenti, Salvatore Siani avrebbe aggredito la moglie alle spalle mentre stava preparando il latte per il piccolino.
Meningite, morta la 60enne di Torre del Greco ricoverata al Cotugno
Meningite: è morta nella notte tra mercoledì e giovedì all'ospedale Cotugno di Napoli la donna di 60 anni di Torre del Greco arrivata in condizioni disperate la sera del 24 gennaio al pronto soccorso. Purtroppo questo è il terzo da meningococco registrato in Campania dall'inizio dell'anno. La paziente, che accusava febbre e mal di testa, con l'aggravarsi dei sintomi è stata trasportata prima al reparto emergenze del Cardarelli e poi, dopo la diagnosi, trasportata in ambulanza al vicino Cotugno. Ma ai medici dell'ospedale specializzato in malattie infettive, che l'hanno visitata, le condizioni della paziente sono apparse subito gravissime, anzi drammatiche. Era infatti già in corso la cosiddetta Cid (Coagulazione intravasale disseminata) fase terminale e spesso irreversibile della sepsi, ossia della diffusione nel sangue delle tossine batteriche.
In quelle condizioni di coagulazione totalmente compromesse, non è stato possibile effettuare il prelievo di sangue per effettuare quindi le analisi di laboratorio, necessarie a individuare la causa dell'infezione. I medici hanno dovuto utilizzare un campione di urina. Il responso è stato drammatico: meningocco di ceppo Y. Si tratta del primo caso di questo tipo nel 2018 (anche se riscontrato molto frequentemente negli anni scorsi in Campania).
Carlo Tascini, primario dell'unità di emergenze infettivologiche a indirizzo neurologico del Cotugno ha spiegato a Il Mattino: "Nessun allarme, ogni anno registriamo circa 25 casi, (30 nel 2016 e 18 lo scorso anno in entrambi i casi con un solo morto). Solitamente la concentrazione maggiore è nei mesi invernali, tra gennaio, febbraio e marzo. Dei 6 già avvenuti quest'anno (due dovuti al ceppo C, uno a quello B, due all'Y e uno al W135) quelli mortali sono stati causati anche da tipi (come quello Y) solitamente benigni laddove i più aggressivi sono C e W. Negli altri anni la mortalità è stata piuttosto bassa anche grazie ai particolari protocolli che adottiamo in questo ospedale e alla lunga esperienza del mio gruppo di clinici. Ma senza dubbio va tenuta alta la guardia, soprattutto agendo sulla leva della prevenzione e dunque con la vaccinazione. Va detto conclude l'infettivologo che la meningite è una malattia rara ma molto pericolosa, in quanto in alcuni casi è mortale e perché può presentarsi in forme fulminanti che, nell'arco di poche ore, evolvono verso la morte. L'indicazione, considerando la variabilità dei ceppi che circolano in Campania (a differenza del picco epidemico registrato in Toscana dovuto al ceppo C) è di effettuare la vaccinazione tetravalente che copre C, A, Y e W, tra l'altro offerta gratuitamente in Campania".
Il papà di Ciro: 'Non lo avrei rimproverato per il ritardo. Voglio la verità'
La morte di Ciro Ascione continua ad essere un giallo, sicuramente per la famiglia anche se la polizia ritiene che si sia trattato di un incidente. Il 16enne di Arzano trovato morto due giorni fa lungo i binari della tratta Napoli-Casoria a due giorni dalla sua scomparsa secondo gli investigatori sarebbe caduto dal treno che aveva preso in corso. Aveva perso la forza e l'equilibrio dopo cinque minuti aggrappato alle maniglie della porta e caduto rovinosamente a terra dove poi è stato trovato morto. Salvatore Ascione, il papà di Ciro, continua a dire che la dinamica non è chiara e nelle interviste rilasciate a giornali e tv ribadisce la sua ferma volontà di "volere la verità" respingendo con forza anche il fatto che Ciro abbia compiuto quella imprudenza per timore di essere rimproverato dai genitori arrivando in ritardo. Quasi come una colpa per mamma e papà già colpiti dal profondo dolore della perdita del figlio."Questa notizia ci era stata data in questura ieri sera (mercoledì, ndr) in gran segreto, con la raccomandazione di non divulgarla. Ma quando sono tornato a casa, un telegiornale già dava quello che mi era stato raccomandato di non dire". Spiega salvatore Ascione al quotidiano Il Mattino. E poi aggiunge: "Per tutta la notte racconta Salvatore mia moglie ed io ci siamo tormentati con tante domande e brucianti sensi di colpa. Perché, da quanto ho appreso, mio figlio si sarebbe aggrappato a quel vagone pur di giungere in orario alla stazione di Casoria, dove lo aspettavo. È vero, gli chiedevo di rispettare gli orari. Ma con serenità, con la fermezza dolce di un padre. Niente di più. Non sono un genitore che va a dormire sapendo che magari suo figlio tira a campare fuori casa per tutta la notte, a combinare qualche guaio. Sono tempi difficili, soprattutto per chi, come era lui, non è più un bambino, ma nemmeno uomo fatto. E mi sono impegnato affinché Ciro non corresse pericolo. Ora invece ci hanno scaraventato in un altro incubo, sbandierando la storia dell'incidente come unica spiegazione della sua morte". Qualcosa in più sulla morte di Ciiro Ascione si potrà sapere in tarda mattinata dopo l'autopsia.
E grazie all'esame del corpo si potrà conoscere l’ora approssimativa della morte e le sue cause dirette. Si potrà anche capire se Ciro, cadendo dal treno a non molta distanza dalla stazione di arrivo, sia morto subito o se invece, soccorso, poteva ancora essere salvato.
E quindi l’inchiesta del pm Barbara Buonanno della Procura di Napoli nord, guidata da Francesco Greco, potrebbe far scattare l'iscrizione nel registro degli indagati di qualcuno. Come il misterioso uomo che si vede nei filmati in possesso della polizia che avrebbe visto Ciro aggrappato alla porta del treno in corsa e non avrebbe dato l'allarme. Non a caso il papà ribadisce: "L’ho già detto e lo confermo: non sono convinto della dinamica, mi è ancora poco chiara. L’ipotesi che Ciro si sia aggrappato al treno e poi sia caduto per me non sta in piedi.Perché, almeno quello che sono riuscito a vedere io, Ciro è stato ritrovato sui binari della stazione di Casoria con i vestiti praticamente intatti. O almeno che le condizioni di quello che indossava non mi sembravano tali da giustificare la caduta da un treno in corsa al quale Ciro si sarebbe aggrappato. L’ho visto, non sembra avere l’aspetto di chi non ce l’ha fatta più a reggersi su un treno e quindi per me quell’ipotesi non esiste. Ciro potrebbe anche essere salito sul treno e trovarsi su un vagone. Poi, quello che è successo dopo, non lo so e spero tanto che venga scoperto al più presto perché abbiamo diritto alla verità".
Camorra: latitante sorpreso sotto casa nel Napoletano
Camorra, catturato latitante ritenuto affiliato ai Casalesi. I carabinieri hanno arrestato Nicola Vallefuoco, 31 anni, di Brusciano, in provincia di Napoli, ritenuto contiguo al clan dei "Casalesi". L'uomo e' stato raggiunto da un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Bologna, in seguito alla condanna a 4 anni e 2 mesi per rapine commesse a Rimini nel 2004 e nel 2007. Vallefuoco si era reso irreperibile dal 2 gennaio ma e' stato rintracciato mentre stava rientrando in casa, verosimilmente per una visita "toccata e fuga" ai familiari. Ma anche per prendere indumenti puliti, soldi e cibo che gli sarebbe servito durante la latitanza. Dopo le formalita' e' stato accompagnato in carcere.
Castellammare, sicurezza in città: istallate 8 telecamere
Castellammare di Stabia. Aumentano le telecamere di videsorveglianza in villa comunale. Nella giornata di ieri è stata completata l’istallazione di otto occhi elettronici. E’ stato coperto tutto il tratto compreso tra l’Hotel Miramare e la Banchina “ZiCatiello”. Queste telecamere si vanno ad aggiungere alle altre già presenti sui luoghi della movida. Sono 14 le telecamere in villa comunale, direttamente collegate con la centrale operativa della Polizia Municipale. Il sistema di videosorveglianza è stato fondamentale, soprattutto nelle ultime settimane, per il lavoro di carabinieri e polizia nelle inchieste sulle sparatorie, agguati e risse. Particolarmente in riferimento al raid del dicembre 2016, la sparatoria di via Bonito della scorsa settimana e l’agguato in una sala giochi del corso principale della città.
Saccheggio dei Girolamini: la Cassazione condanna il libraio tedesco Schauer
Saccheggio dei Girolamini: la Cassazione condanna il libraio tedesco Schauer. Accolto il ricorso della difesa solo per accusa peculato,ora processo bis.E' stata definitivamente confermata, anche se non per tutti i capi di imputazione, la responsabilita' del libraio tedesco Herbert Schauer nella vicenda - nella quale e' coinvolto anche l'ex senatore Marcello Dell'Utri - del saccheggio dei libri antichi e preziosi custoditi nella biblioteca napoletana dei Girolamini, parte dei quali sono stati ritrovati proprio nella casa d'aste 'Zisska-Schauer' di Monaco della quale l'uomo e' titolare. Lo ha deciso la Sesta sezione penale della Suprema Corte che ha annullato la condanna a cinque anni di reclusione, inflitta all'imputato con rito abbreviato dalla Corte di Appello di Napoli il 15 ottobre 2015, solo in relazione all'accusa di concorso in peculato, disponendo un appello bis solo per questa contestazione, e confermando nel resto la responsabilita' di Schauer che e' stata dichiarata "definitiva". Per sapere quanti anni di carcere a carico del libraio tedesco sono stati confermati dalla Cassazione, occorre attendere il deposito delle motivazioni. Davanti agli 'ermellini', e' stato difeso dall'avvocato Franco Coppi. La Germania aveva estradato Schauer in Italia su mandato di arresto europeo a condizione che, in caso di condanna, la pena fosse scontata nel suo paese di origine. Per la spoliazione della biblioteca dei Girolamini, l'ex direttore Massimo De Caro e' stato condannato in via definitiva per peculato in concorso con Dell'Utri a sette anni di reclusione che ha scontato, per lo piu' agli arresti domiciliari nella sua villa nel veronese. Per Dell'Utri, in carcere a Rebibbia dopo la condanna a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, e' stato chiesto il rinvio a giudizio per peculato dalla Procura di Napoli per la sottrazione dei libri dei Girolamini, e anche la Procura di Milano lo sta indagando per ricettazione di libri antichi.



