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Camorra, il presidente della Corte di appello: ‘Giovani leve nei clan e stese in aumento’

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“Nonostante l’obiettiva e significativa riduzione dei delitti più gravi e in particolare di quelli predatori, che hanno maggiore impatto sull’opinione pubblica”, nel Distretto della Corte d’Appello di Napoli “restano alti l’allarme sociale e la percezione di insicurezza dei cittadini”. Lo ha dichiarato il presidente della Corte d’Appello di Napoli, Giuseppe De Carolis, citando in particolare “l’allarme sociale che resta alto per la presenza nel territorio del Distretto, soprattutto nelle province di Napoli e Caserta, di numerose organizzazioni camorriste, spesso in feroce lotta tra loro per assicurarsi il predominio nella gestione delle attività illecite e, in particolare, il traffico di sostanze stupefacenti e le estorsioni in danno di attività commerciali e imprenditoriali e gli ingenti profitti economici che ne derivano”. De Carolis ha sottolineato inoltre un aspetto particolarmente importante: “Nelle file delle organizzazioni camorriste militano sempre più giovani, attirati dal miraggio di facili e immediati guadagni, che mirano a raggiungere posizioni apicali nell’ambito delle organizzazioni criminali, approfittando talvolta dell’arresto dei vecchi capi da parte delle forze dell’ordine”. Si è “ulteriormente diffuso” inoltre “il pericoloso fenomeno delle cosiddette ‘stese’, scorribande eseguite in sella a motocicli sparando all’impazzata, finalizzate a ostentare il controllo del territorio sia nei confronti degli abitanti della zona sia nei confronti delle organizzazioni rivali, che talvolta hanno causato anche il ferimento di persone innocenti che per caso si trovavano affacciate a un balcone”. Nella conferenza stampa che anticipa l’inaugurazione dell’anno giudiziario il presidente della Corte di Appello di Napoli Giuseppe De Carolis de Prossedi e dal procuratore generale Luigi Riello hanno fatto il punto sull’incidenza dei reati nel distretto napoletano. Diminuiscono i reati predatori: mille rapine in meno, sensibile riduzione di omicidi e furti, ma resta alta la percezione di insicurezza da parte dei cittadini. Per quanto riguarda i numeri, particolare rilievo e’ stato dato all’aumento del 4 per cento delle pendenze nel settore penale. Criticita’ presenta la situazione della Corte di assise di appello, dove pur avendo definito 104 processi ne sono sopravvenuti 121, conseguenza soprattutto della gran parte di procedimenti conclusi in primo grado davanti al gup con rito abbreviato. Per tale motivo De Carolis ha chiesto l’invio a Napoli di altri magistrati e l’istituzione di una quinta sezione della Corte di assise di appello. Dato positivo la percentuale di processi conclusi in prescrizione (dal 39 al 27,6 per cento).

Nel settore civile riduzione delle pendenze sia in Appello sia davanti ai tribunali del distretto. Diminuisce dell’8 per cento il numero complessivo dei reati commessi nelle aree del distretto di Napoli. Una particolare attenzione al fenomeno della criminalita’ minorile, dove a fronte di una complessiva diminuzione dei reati si assiste a un aumento della gravita’ degli illeciti, come emerge dalle contestazioni di associazione per delinquere e droga, mentre per quanto riguarda gli episodi di bullismo la novita’ e’ costituita dal fatto che diversi casi si sono registrati anche in zone ”che venivano ritenute sicure” e non piu’ soltanto nelle periferie degradate. De Carolis ha evidenziato, a tale proposito, l’assenza in citta’ ”di zone franche” mentre Riello ha parlato di ”salto di qualita’ della criminalita’ minorile”. Quello delle baby gang e’ un problema, ha detto il pg, ”che si deve affrontare sul piano della bonifica sociale”. ”Sarebbe stupido rispondere solo sul piano repressivo. Fermezza e recupero non sono termini antitetici” ha affermato sottolineando l’importanza delle misure alternative al carcere ed a misure di sostegno alle famiglie in difficoltà. Si tratta di un fenomeno non nuovo – ha dichiarato il presidente della Corte di appello – ma che ha assunto negli ultimi tempi connotazioni di particolare gravita’, quasi una sorta di evoluzione criminale del bullismo, che non puo’ essere sottovalutato ma deve essere oggetto di grande attenzione”. La diminuzione dei reati dei minori e’ legata anche al fatto che ”sono diminuiti i minori in quanto a Napoli, come nel resto d’Italia, si e’ alzata l’eta’ media della popolazione a causa dell’abbassamento della natalita”’. Tra i punti fondamentali ”molto importante in funzione preventiva e’ la lotta alla dispersione scolastica”. Meno 47 per cento gli omicidi volontari (da 63 a 33 di cui 26 legati alla criminalita’ organizzata), diminuiscono le rapine, le estorsioni, i furti, le ricettazioni, le violenze sessuali, i casi di sfruttamento della prostituzione. Aumentano invece i reati relativi alle sostanze stupefacenti, da 1805 a 2011.  De Carolis e Riello hanno evidenziato il fenomeno dell’abusivismo edilizio ”incoraggiato da politiche dissennate”, come ha osservato il pg. I magistrati hanno chiamato in causa la scarsa collaborazione e l’inerzia dei sindaci e delle amministrazioni locali, che mettono a dormire le pratiche di condono e non chiedono i contributi per eseguire le demolizioni. Sulla questione dell’abusivismo e delle demolizioni e’ stato costituito una task force, coordinata dall’avvocato generale Antonio Gialanella. Numeri rilevanti anche sul fronte della criminalita’ organizzata, dove si registra l’esecuzione di 121 ordini di custodia cautelare, il sequestro di 870 milioni di euro e la cattura di 55 latitanti.


Articolo pubblicato il giorno 25 Gennaio 2018 - 19:16

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