Esercitazione di evacuazione negli ospedali, i Campi Flegrei alla prova

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L’obiettivo è stato verificare la capacità degli ospedali della provincia a nord di Napoli di accogliere e curare un gran numero di feriti in caso di un’eventuale emergenza o di calamità naturale. Uno stress test – oggi negli ospedali di Giugliano e Frattamaggiore, domani in quello di Pozzuoli – immaginato nell’ambito del rafforzamento delle attività di sicurezza legate alla crisi sismica dei Campi Flegrei. Agli ospedali di Giugliano e Frattamaggiore oggi sono arrivati complessivamente 20 ‘pazienti-figuranti’ in appena trenta minuti. Insomma è stato ipotizzato un afflusso molto superiore alla media nei due presidi, che assistono una popolazione di diverse centinaia di migliaia di persone.

Prima il triage, ovvero la classificazione dell’emergenza e quindi, dopo un passaggio al pronto soccorso per le prime cure, il trasferimento nei vari reparti: traumatologia, chirurgia d’urgenza e così via. A Giugliano i ‘pazienti-figuranti’ (si è trattato di giovanissimi studenti in scienze infermieristiche che indossavano una pettorina per distinguerli dagli ammalati autentici) sono giunti sia con mezzi propri sia con le ambulanze. E così è stata anche valutata la tenuta della viabilità nelle strade circostanti i due ospedali; strade che devono essere sempre facilmente praticabili dalle ambulanze.

Poi una volta giunti al pronto soccorso (in un’area a parte per non intralciare la normale attività: infatti durante le simulazioni sono arrivate due ‘vere’ ambulanze con altrettanti pazienti) hanno fatto tappa al triage dove gli infermieri hanno assegnato loro il codice: dal rosso al giallo, dal verde al bianco. Tutto regolare, almeno a livello di test. Successivamente saranno invece eseguite le prove di evacuazione, come ha spiegato la responsabile dell’unità di crisi dell’Asl Napoli 2 Nord. Maria Rosaria Basile. E si tratterà di attività più complesse: bisognerà allontanare perfino pazienti che potrebbero essere in condizioni di salute critiche, e occorrerà attrezzare strutture mobili come ‘presidi sanitari da campo’.

    “Al momento non si pensa a quando fare le prove di evacuazione dei cittadini – ha spiegato a margine dell’assemblea regionale dell’Anci Campania il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni – in settimana abbiamo fatto una riunione in prefettura, la prossima settimana approfondiremo e poi il 13 ci sarà la visita del ministro Musumeci a Napoli e nei Campi Flegrei”.

    Lo stesso ministro per la Protezione civile oggi è tornato a definire i Campi Flegrei come un “sorvegliato speciale”, ribadendo che non bisogna trasmettere messaggi allarmanti ma che è difficile prevedere come possa evolvere la situazione. A Musumeci, che aveva parlato di assenza di fondi della Regione per quell’area, replica oggi il governatore Vincenzo De Luca: “Chi ha piena responsabilità è il Governo, che da un anno e due mesi non sblocca le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione che spettano al Sud e alla Campania, e che servono proprio per realizzare quanto prevede il decreto Campi Flegrei in tema di infrastrutture, sistema dei trasporti, emergenze ambientali”.



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