Napoli, caccia agli assassini del nipote del boss

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Napoli. E’ caccia agli assassini Andrea Merolla, il 30enne ammazzato giovedì sera in via Caio Duilio a Fuorigrotta.

Il giovane, che aveva solo una denuncia per rissa, era il nipote ed autista del boss Vitale Troncone scarcerato nel dicembre scorso dopo anni di detenzione. Gli investigatori ritengono che l’omicidio sia un segnale ben chiaro al vecchio boss di Fuorigrotta il cui figlio Giuseppe fu coinvolto nella famosa sparatoria ai baretti di Chiaia nel 2017 con il ferimento di 6 persone dopo una lite con il gruppo dei Formicola di Taverna del ferro. Giuseppe Troncone è stato condannato in primo grado a dieci anni di carcere e ora è agli arresti domiciliari.

La zona dove è avvenuto l’omicidio è di competenza criminale dello stesso clan e quindi gli investigatori stanno indirizzando le indagini su qualcuno interno al clan che ha “portato la battuta” e quindi che ha dato il segnale ai killer di poter entrare in azione.

    Sono state effettuate una serie di perquisizioni nella zona e sono state prese in visione le immagini delle telecamere pubbliche e private della zona per trovare i movimenti dei killer entrati in azione in sella a uno scooter di grossa cilindrata. Gli agenti del commissariato San Paolo e quelli della squadra mobile di Napoli hanno anche sentito i familiari e gli amici della giovane vittima e hanno controllato la sua attività sui social e sullo smartphone.

    Se non sia esclude del tutto un pista interna ovvero una frizione nello stesso clan con il boss Vitale Troncone e quindi l’omicidio del nipote potrebbe rappresentare un segnale ben preciso. Il giovane era un bersaglio facile. Stesso discorso va fatto se si ipotizza che l’omicidio di Andrea Merolla vada inquadrato nella faida che il gruppo Troncone ha in corso con i Baratto e le famiglie criminali associate.

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    E in questo contesto vanno lette le indicazioni che arrivano da due precedenti omicidi: ovvero quello di Gaetano Mercurio (la vittima in questo caso era legato a Troncone) avvenuto nel marzo del 2020 e quello dell’anziano ras Antonio Volpe ( legato ai Baratto) avvenuto nel marzo scorso.



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