Delitto Garlasco, nessuna revisione del processo per Alberto Stasi

SULLO STESSO ARGOMENTO

La Cassazione ha respinto la richiesta di revisione del processo presenta da Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi.

“Si tratta di argomentazioni infondate e, comunque adeguatamente contrastate dall’ordinanza” con la quale la Corte di Appello di Brescia, lo scorso due ottobre, ha respinto la richiesta di revisione del processo per l’omicidio di Chiara Poggi.
Cosi’ la Cassazione, nella sentenza 13057 depositata oggi e relativa all’udienza svoltasi il 19 marzo, ha “respinto” il ricorso della difesa di Alberto Stasi, il giovane condannato a 16 anni di reclusione per aver ucciso la fidanzata a Garlasco, il 13 agosto 2007.

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Femminicidio, indennizzo ‘iniquo’ per la figlia della donna uccisa: ricorso del legale

In primo e secondo grado, Stasi era stato assolto ed era stata la Cassazione a disporre l”appello bis a seguito del quale c’era stata la condanna per l’imputato.
Per la difesa, occorreva rivalutare delle microtracce e dei capelli trovati nel bagno dove Stasi si lavo’ le mani insanguinate dopo il delitto, e un filmato sul passaggio di una testimone davanti alla casa dei Poggi la mattina dell’omicidio. Per la Suprema Corte, invece, le microtracce sul dispenser e i capelli sono stati gia’ considerati e ritenuti elementi ininfluenti.
Inoltre, il filmato in questione, sostengono gli ‘ermellini’, per “stessa ammissione” di Stasi, “dimostra esattamente quanto mostravano le fotografie” gia’ acquisite. In particolare, il riferimento e’ al “conducente dell’autovettura che si trovava nella condizione della testimone T.
” e che ” poteva astrattamente vedere la portafinestra della cucina” di casa Poggi. “L’unico arricchimento del dato fornito dal filmato – prosegue la sentenza 13057 della Cassazione – e’ il lasso di tempo in cui questa astratta visione era possibile: due secondi”-.
“Il filmato quindi non fornisce alcuna prova nuova sul fatto che la testimone T. avesse effettivamente visto la portafinestra della cucina, girando la testa mentre guidava, e tanto meno – sottolinea il verdetto – che ella avesse effettivamente notato che la portafinestra era chiusa (non sempre cio’ che gli occhi vedono viene conosciuto ed elaborato dalla persona)”.
In base alla ricostruzione del fatti, fu Chiara ad aprire le persiane della cucina e venne uccisa tra le 9,12 – ora nella quale venne disattivato l’allarme di casa Poggi – e le 9,35 quando il pc di Stasi venne riacceso. Per quei 23 minuti, l’imputato non ha alibi.


Torna alla Home

"Non è mai facile giocare in questo stadio, l’anno scorso il Napoli ha vinto lo scudetto. È stata una partita con poche occasioni, quindi abbiamo dovuto lottare. Sul calcio d’angolo mi sono detto di dovermi far trovare al posto giusto e per fortuna è andata bene”. Così Tammy Abraham,...
La struttura delle famiglie future sta subendo un'evoluzione apparentemente in verticale. Sembrerebbe infatti che i nonni stiano diventando i pilastri di queste strutture, con un'unica generazione di nipoti alla base, seguita da genitori anch'essi figli unici. Ma che destino attende cugini, fratelli e zii in questo nuovo ordine familiare? Probabilmente,...
Mentre il torneo del Masters 1000 di Madrid sta entrando nella fase cruciale con Jannik Sinner tra i protagonisti, l'anticipazione sta crescendo per gli Internazionali d'Italia. Questo prestigioso evento del tennis si svolgerà dal 6 al 19 maggio a Roma. Gli appassionati di tennis possono aspettarsi una sorpresa che...
Nella puntata di "Amici", di ieri sera , Maria De Filippi ha indossando con orgoglio una sciarpa azzurra del Napoli. Il regalo dall'artista napoletano Francesco Cicchella Il merito di questo tocco calcistico va a Francesco Cicchella, nota figura artistica di Napoli. Durante una sua esibizione in cui ha dato vita a...

IN PRIMO PIANO