Napoli, Pasquale ‘o palumbaro a capo del traffico di datteri. GLI INDAGATI

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Per la Procura di Napoli il dominus del “mercato nero” del dattero di mare a Napoli e in provincia era Pasquale Amato, detto “o’ Palumbaro” , 57 anni, che figura tra le sei persone per le quali il gip Egle Pilla ha disposto il carcere.

Una delle sue ultime foto sul profilo facebook lo ritraggono proprio mentre è intento  a sistemare con un collaboratore i datteri di mare. L’attivita’, quella della raccolta e della commercializzazione del mollusco, portata avanti con due cugini e come titolare di una nota pescheria che si trova a Secondigliano, alla periferia di Napoli. Nei sette mesi di intercettazione telefonica gli inquirenti hanno documentato 78 “transazioni illecite” che vedevano nella veste di acquirenti commercianti (che a loro volta li vendevano), ristoranti, ville per cerimonie, consumatori al dettaglio. Non solo. L’indagato e’ risultato anche proprietario di sterminati campi abusivi di mitili, sistemati nel demanio marittimo, all’esterno del porto di Napoli, che metteva in vendita senza check sanitario. Pasquale Amato, sempre secondo gli inquirenti, godeva anche della collaborazione di pubblici ufficiali che lo avvertivano in occasione di controlli o ispezioni. Le immersioni per la raccolta dei ‘datteri di mare’ avvenivano sempre di notte e in superficie, a bordo del natante, rimaneva sempre qualcuno a fare da ‘vedetta’.

IL GRUPPO DI NAPOLI E QUELLO DI CASTELLAMMARE

Due gruppi, entrambi a struttura familiare, che collaboravano nei momenti di maggiore richiesta del prodotto. Sono quelli scoperti da un’indagine della procura di Napoli che ha portato il gip Egle Pilla a emettere una misura cautelare nei confronti di 19 indagati, anche se la richiesta iniziale dei, dopo indagini della Guardia di di Finanza, riguardava 25 persone. Piu’ che i nomi, colpiscono nell’elenco stilato dagli inquirenti i soprannomi: Pasquale alias ‘o palombaro, Gennaro detto Genny ‘o purpitiello, ma anche ‘o capone, Pinuccio, don Michele, zi’ Peppe, ‘o principe ed Enzuccio. Sono i responsabili di una devastazione ambientale nel golfo di Napoli, compresi i faraglioni di Capri, alla ricerca di un mollusco che puo’ che puo’ valere anche 200 euro al chilo nei periodi di Natale e Pasqua. Un guadagno notevole che non compensa affatto lo scempio dell’ecosistema compiuto per pescare il dattero di mare, tant’e’ che reperirlo spaccando la roccia e’ illegale dal 1988.

    La lithophaga lithophaga e’ un bivalve di cui e’ vietato tutto, dall’uccisione, alla perturbazione degli habitat sottomarini, al prelievo, al commercio, all’utilizzo per scopi di lucro. Veniva presa con battute di “cattura intensiva ed abituale”, scrive il gip, esercitata “in modo professionale, organizzato e sistemico”, probabilmente da vent’anni, da queste due organizzazioni. Nelle intercettazioni durate solo sette mesi, Pasquale Amato, 56 anni, detto ‘o palombaro, a capo di uno dei due gruppi, raccontava al telefono all’altro Pasquale Amato, di un anno piu’ giovane, noto come o’principe, che aveva venduto oltre 2 quintali del mollusco al mercato nero. Proprio le intercettazioni indicano almeno 78 le transazioni illecite nel periodo di ascolto delle conversazioni del sodalizio. Proprio ‘o palombaro coordinava le attivita’ del gruppo tra Napoli, e la distribuzione del pescato a Quarto, Villa Literno, Volla, Castel Volturno, Sant’Antimo, Pozzuoli, Giuliano e Bacoli. A pescare materialmente nel porto di Napoli erano i suoi cugini, l’omonimo e piu’ giovane di un anno, e il fratello di questi, Vincenzo Amato, 50 anni titolare di un locale commerciale a Secondigliano in via del Cassano nel cui deposito era nascosto il prodotto pescato prima di essere venduto.

    GLI AIUTI DEGLI  AMICI DI CASTELLAMMARE

    Venendo aiutato il periodo tra aprile e giugno 2019 dall’altro gruppo che faceva capo a Catello Avella e aveva come zona di attivita’ Castellammare e Capri. ‘O palombaro ha avuto l’aiuto di pubblici ufficiali che lo avrebbero avvertito di eventuali operazioni di controllo e ispezione. ‘O principe, poi, era il braccio armato del gruppo, ed e’ stato insieme al fratello Vincenzo, il materiale distrutture delle scogliere del porto di Napoli, dal molo San Vincenzo al molo San Giovanni, un’area estesa per 12 km, immergendosi quotidianamente di notte almeno negli ultimi 20 anni.Tra i destinatari della misura cautelare anche un dipendente della societa’ che gestisce la funicolare di Capri, uno che e’ in servizio all’Asia di Napoli e che ha precedenti specifici dal 2005, un dipendente dell’Asl Napoli 1 centro; insieme a Gennaro Fiume, ovvero Genny ‘o purpetiello, avevano il ruolo di intermediari tra il gruppo e gli acquirenti e consumatori abituali di datteri di mare.

    C’e’ poi il titolare di fatto della pescheria di Napoli l’Ostricaro, che era un costante destinatario dei molluschi e uno stabile componente dell’associazione a delinquere. La compromissione delle aree in cui queste due bande agivano, studiata da esperti scelti dalla procura, vede 66% per quanto riguarda il molo San Giovanni, il 53% per il molo San Vincenzo che include anche il Molosiglio, aree nella quale la densita’ delle popolazioni di datteri di mare asportati raggiungono valori massimi che variano da 813 a 1783 individui per ogni metro quadrato, determinando lo squilibrio strutturale e funzionale dell’habitat, Neanche il 48% dei faraglioni a Capri L’altro gruppo, quello di Castellammare-Capri per oltre 25 anni ha martellato la roccia con “cadenza continua e incessante”, alterando irreversibilmente l’equilibrio dell’ecosistema marino.

    LA SOFFIATA DEL BLITZ DELLA GUARDIA DI FINANZA

    Il 19 luglio 2019 alle 7:54 Pasquale Amato ‘o palombaro chiama il cugino impegnato a cercare datteri per avvertirlo che ci sara’ un blitz della Guardia di Finanza: “Enzuccio butta datteri al mare, martelli, butta tutto quello che hai perche’ avete un’operazione addosso che non hai capelli in testa”. “Si’ ce li abbiamo sotto a noi, qua a fianco”, la risposta. “Ti sto chiamando da stamattina che vuoi da me e va bene”, chiude l’altro. Quel giorno i militari imbarcati sul guardacoste G117 sequestrarono tutta l’attrezzatura. Cos’ come il 12 ottobre dello stesso anno arriva la telefonata in pescheria.

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    “Chiudi le vasche perche’ ci sta il blitz della Finanza”, l’allarme lanciato dal capo, ma c’e’ lo stesso un sequestro all’Ostricaro in via Santa Maria Loreto. Catello Avella comincia la sua collaborazione con Pasquale Amato nella primavera del 2019 per un periodo di temporanea assenza da Napoli di Vincenzo Amato; un momento in cui viene meno uno dei due raccoglitori di frodo del dattero ma serve prodotto perche’ la richiesta continua ad essere alta. I due principali rappresentanti dei gruppi criminali si incontrano a Castellammare di Stabia per effettuare lo scambio concordato al telefono in precedenza. Il 14 aprile 2019 ad esempio Avella dice di aver dovuto lasciare i frutti a mare posticipando l’incontro all’indomani, e si vedono di sabato alle 9:30 “al solito posto”. Lo scambio avviene sulla strada statale 145 la Sorrentina nello spazio antistante un attivita’ commerciale. I finanzieri monitorano e bloccano poi Pasquale Amato sul raccordo autostradale della A1. Ha 6 chili di datteri di mare, quelli appena ricevuti da Catello Avella, all’interno di una busta nel portabagagli della sua Fiat Doblo’.

    IL sindaco Capri: ‘Finalmente freno a pesca illegale’

    “Il maxi intervento di Procura e Fiamme Gialle mettera’ finalmente un freno a questa pesca illegale che sta distruggendo da decenni il nostro ecosistema ed un habitat naturale di straordinaria bellezza”. Cosi’ il sindaco di Capri, Marino Lembo, commenta l’operazione della Guardia di Finanza che e’ culminata con 19 misure cautelari per la raccolta dei ‘datteri di mare’. Anche il rappresentante di Legambiente Nabil Pulita plaude all’operazione delle forze dell’ordine e della Procura: ” Siamo davanti ad una vera e propria emergenza ambientale, pirati che senza scrupoli distruggono le coste piu’ belle dei nostri mari. Appello ai consumatori: ordinare al ristorante un piatto di linguine ai datteri o comprarne in pescheria e’ illegale”. L’assessore all’istituzione dell’area marina protetta del Comune di Capri, Paola Mazzina, sottolinea: “Punto l’indice contro il continuo attacco che subisce il territorio marino e le spregiudicate aggressioni che vengono realizzate da questi veri e propri criminali del mare contro. Diventa ancora piu’ urgente – continua Mazzina – l’istituzione dell’area marina protetta dell’isola di Capri che rappresenta una risposta definitiva per contrastare le diverse forme di aggressione che subiscono le nostre coste. Il mio Assessorato proporra’ alla Giunta la costituzione di parte civile nel giudizio penale che vedra’ sul banco degli imputati i pescatori di frodo”.

    GLI INDAGATI

    1. AMATO Pasquale, alias “O’ Palumbaro”, nato a Napoli il 19.09.1964;

    2. AMATO Mario, nato a Napoli il 20.12.1968;

    3. AMATO Vincenzo di Mario, alias “Enzuccio”, nato a Napoli 02.08.1990;

    4. AMATO Vincenzo di Salvatore (1967), nato a Napoli il2L05.1998;

    5. AMATO Vincenzo, nato a Napoli il 14.12.1970;

    6. AMATO Pasquale, alias “O’ Principe”, nato a Napoli il 20.08.1965;

    7. AMATO Salvatore, nato a Napoli il 04.11.1964;

    8. BALDO Francesco, alias “Baldi”, nato ad Aversa (CE) il 07.02.1967;

    9. DI SABATO Ciro, nato a Napoli il 21 03.1956;

    10. POLLASTRO Antonio, nato a Napoli il 31.10.1964,

    11. FIUME Gennaro, alias “Genny 0′ Purptiell”, nato a Napoli il 30.10.1984;

    12. BUONOCORE Giuseppe, alias “Zi Peppe”, nato a Napoli il 22.09.1946;

    13. BUONOCORE Michele, alias “Don Michè”, nato a Napoli il 22.09.1946;

    14. AVELLA Catello, alias “Zi Bacc”, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 02.07.1971;

    15. VIOLA Giuseppe, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 01.07.1955;

    16. VIOLA Elpidio, nato a Castellanunare di Stabia (NA) il 06.01.1968;

    17. VIOLA Catello, nato a Vico Equense (NA) il 19.02.1990;

    18. DONNARUMMA Luciano, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 11.07.1983;

    19. AULETTA Luigi, alias “O’ Capone”, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 05.04.1969;

    20. TESTA Giuseppe, alias “Pinuccio”, nato a Napoli il 12.03.1984;

    21. GUARINO Pasquale, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 06.06.1956;

    22. LIBERO Salvatore, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 17.02.1960;

    23. CILIBERTI Riccardo, nato a Napoli il 21 01. 1974;

    24. ESPOSITO Angelo, nato a Napoli il 04 agosto 1980;

    25. POLITO Lucio, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 06.11.1967.



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