Napoli, bel calcio, coraggio e fantasia

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Se non fosse stato per quella prodezza al 93° di Angel Di Maria, oggi staremmo parlando di un’impresa. E già il fatto che a Parigi siano contenti del pari strappato allo scadere rende l’idea della prestazione dei ragazzi terribili di Carlo Ancelotti contro una delle più serie candidate alla vittoria della Champions League. E non è puro campanilismo, perché a rendere omaggio al Napoli per il 2-2 conquistato contro il Psg ci hanno pensato anche i quotidiani francesi questa mattina in edicola, con elogi meritati per gli azzurri e critiche feroci alla squadra parigina per l’atteggiamento remissivo e la poca quadratura in campo.ELOGI FRANCESI – “Raramente, dopo quest’estate, il Psg di Tuchel è stato dominato collettivamente come accaduto ieri sera contro il Napoli. Nemmeno a Liverpool il senso d’impotenza è stato così forte. Soltanto una prodezza individuale ha salvato il Psg e il segreto è tutto nel piede sinistro di Di Maria”, scrive oggi il prestigioso quotidiano L’Equipe, con tanto di titolo in prima pagina con la scritta ‘Inspéré’ (insperato in italiano), a dimostrazione di come la sconfitta fosse veramente dietro l’angolo, evitata solo grazie alla prodezza di uno dei tanti fuoriclasse acquistati a peso d’oro negli ultimi anni.CORAGGIO E SOLIDITÀ – Ma come si è arrivati a questa prestazione maiuscola? Nulla accade per caso, e in questo la mano di Ancelotti si vede ogni giorno di più. Coraggio e solidità, sintentizzando sono queste le due parole chiave della partita del Napoli ieri: il coraggio lo aveva chiesto proprio mister Carlo in conferenza, perché senza di esso non puoi pensare di andare al Parco dei Principi e giocare viso a viso contro l’assoluta dominatrice della Ligue 1, e anche stavolta è stato accontentato; e poi solidità, grazie a quel camaleontico 4-4-2 mascherato da 3-5-2 che sin dalla prestazione col Liverpool sta pagando dividendi altissimi, e che permette ai partenopei di occupare bene tutte le zone del campo, raddoppiando le marcature sugli avversari più pericolosi (Manè e Salah con i reds, Mbappè e Neymar ieri sera) grazie all’ottimo lavoro del trio difensivo (e con Maksimovic che sembra essere tornato quello del Torino) e di un motorino instancabile come Allan a ringhiare sugli avversari.ESTRO AL POTERE – Il tutto deve essere poi conciliato con l’applicazione tattica e soprattutto con le qualità tecniche, doti che non mancano affatto al Napoli di Ancelotti, che ha saputo sfruttare le doti di palleggio assimiliate sotto la gestione Sarri in una chiave più moderna, e soprattutto più variegata, sfruttandolo a seconda dei momenti della gara e con alcuni accorgimenti tattici: difesa non più altissima, baricentro più basso per soffrire meno, meno passaggi orizzontali e più verticalizzazioni per colpire l’avversario tra le linee. Ed è qui che entrano in gioco i top player: Insigne, di nuovo decisivo con una prodezza da vero numero 10, Callejon, ormai un insostituibile nello scacchiere per la sua intelligenza nel saper leggere le situazioni, e Dries Mertens, letale nell’anticipare Marquinhos e bucare Areola con un gol da opportunista nato. E poi una menzione d’onore la merita Fabiàn, il giocatore ‘senza ruolo’: che giochi interno, mediano, esterno d’attacco o trequartista non importa, la qualità è una costanza del suo gioco, e questo accade solo ai grandi giocatori. Diciamolo sottovoce, ma con un pizzico di consapevolezza e di cattiveria in più il Napoli potrebbero davvero trovarsi tra le mani il Frank Lampard della prossima decade.


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