Benevento: ora o mai più

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il Benevento è obbligato ad evitare la nona sconfitta di fila. Mettendocela tutta, gettando il cuore oltre l’ostacolo fino all’ultimo alito di gara, fino all’ultima goccia di sudore, fino a quando le energie glielo consentiranno. Non è più una questione di svolta o di cambiare registro, di raddrizzare un campionato storto. Dimostrare di essere all’altezza ormai è diventato un fatto d’orgoglio e di principio, nel momento in cui tutti affermano il contrario. Servirà una prova di grande personalità, di carattere e di concentrazione, di attenzione e di lucidità. Baroni lo sa bene e ha chiesto ai suoi di giocarsela come fosse una finale: la maledizione sembra si stia allontanando, le notizie dall’infermeria sono finalmente confortanti. Fortunatamente per Di Chiara si è trattato solo di un gran bello spavento, Parigini e soprattutto Ciciretti hanno recuperato in extremis e sono tornati disponibili. L’unica emergenza da affrontare rimane quella in difesa, con la batteria centrale (Lucioni sospeso, Antei squalificato e Costa infortunato) indisponibile quasi per intero. In avanti mancherà il solo D’Alessandro, e non sarà un assenza leggera: si tratta pur sempre del giocatore che finora ha mostrato. Da Parigini a Lombardi, passando per Armenteros, Coda e Puscas, senza dimenticare Lazaar. L’ingresso di ciascuno di loro dipenderà come si metteranno le cose. La presenza tra i convocati di Gianluca Di Chiara permetterà anche di avere un cambio a disposizione per gli esterni bassi, lo stesso dicasi per Gravillon al centro del pacchetto arretrato e per Del Pinto come rimpiazzo delle mezzali. Al «Vigorito» dopo il pienone con Roma e Inter non ci sarà un afflusso massiccio, anche se di tifosi ospiti ne arriveranno circa un migliaio (non tutti provenienti dalla Toscana, però). Il sostegno del pubblico sarà di capitale importanza per consentire al Benevento di sbloccarsi, così come sarà fondamentale non mettere troppa pressione addosso ai calciatori durante il match. Fischi e mugugni meglio conservarli per il post-gara. Certo nessuno si fa illusioni, il divario tecnico anche stavolta è evidente. Ma la Fiorentina potrebbe proprio essere l’avversario giusto al momento giusto


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