#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 17 Maggio 2025 - 07:44
16.2 C
Napoli
Ponticelli, nel telefonino di Antonio De Cristofaro “Bombolone” le prove...
Oroscopo di oggi 17 maggio 2025 segno per segno
Superenalotto, nessun ‘6’ né ‘5+1’: jackpot vola a 33,8 milioni...
Estrazioni del Lotto e 10eLotto di oggi, venerdì 16 maggio...
Camorra e ragazzi perduti, Don Merola: “Senza famiglia la strada...
Casoria, blitz antidroga: 31enne arrestato con oltre 2 kg di...
Tragedia del Faito, il sindaco di Castellammare: “Eav ha creato...
Ischia, tenta una truffa a un’anziana: denunciata 25enne
Umanesimo Digitale e Sanità: a Napoli il futuro della sanità...
Napoli, vandalismo contro auto della Polizia in via Medina: due...
Abisso, la mostra di Per Barclay alla Reggia di Caserta
Invade la sesta tappa del Giro d’Italia a Napoli con...
Napoli, a Parma con il 4-3-3 e Conte rilancia Neres:...
Al Teatro San Carlo La fille du régiment firmata Michieletto
Incidente durante le prove al Teatro San Carlo: coinvolta anche...
Influencer uccisa in Messico mentre era in diretta live su...
Juve Stabia, Pagliuca carica i tifosi: “Domani daremo tutto per...
Carico di droga per il narcos Imperiale: imprenditore condannato a...
Castel Volturno: la Fai ricorda Mimmo Noviello, martire del coraggio...
Maggio di Pizzofalcone 2025 – eventi del 17 e 18...
Mahmood, è in partenza domani il tour: prima tappa Bologna
Serie B, per playoff e playout upgrade televisivo: più telecamere...
Domenica treni straordinari anche dopo la mezzanotte per Parma-Napoli
Serie A, il presidente Simonelli: “Obiettivo portare partite di campionato...
Real Sito di Carditello e Direzione generali Archivi insieme per...
Far West a Scampia per il lancio del disco del...
Idrogeno, il Combustibile del Futuro? Stato della Ricerca e Sfide...
PETIT: fuori oggi il suo singolo estivo Vivere da Morire
Chiedere perdono o scusarsi continuamente: secondo la psicologia non è...
Fatti da sapere sui metodi di pagamento più veloci nei...

Due fratelli, dieci brani, una sola storia da raccontare: TWINS dei FERRINIS

facebook

SULLO STESSO ARGOMENTO

Ascolta questo articolo ora...
Caricamento in corso...

“Siamo in fissa con la nostra storia, ogni sequenza è scritta da noi due”: bastano questi versi per inquadrare l’anima di “Twins”, il nuovo album del duo di fratelli forlivesi Ferrinis, una fotografia nitida della loro generazione dal taglio cinematografico.

Punti Chiave Articolo

Dieci tracce che somigliano a episodi di un film scritto insieme – anche quando i protagonisti sembrano andare in direzioni opposte. Nessuna scorciatoia: solo relazioni imperfette, assenze come altalene di sensazioni, desideri che si contraddicono, notti che iniziano con un bacio e finiscono con un addio.

Nel pieno di una stagione musicale sempre più improntata alla viralità e all’effimero, “Twins” sceglie un’altra strada. L’album tiene insieme i fili di una narrazione coerente, tanto nel linguaggio quanto nelle immagini: ogni brano è un frammento scritto a quattro mani, con la precisione di chi conosce bene le proprie fragilità e ha scelto di trasformarle in canzoni.

Perché “Twins” non è solo una somma di storie, ma una voce che si fa in due. Non un punto di vista doppio, ma uno solo, condiviso. Nei brani, i Ferrinis portano il loro sguardo tra i chiaroscuri dell’amore, mettendo in scena legami sbagliati al momento giusto, addii mai risolti e ritorni che sembrano sogni.

Non spiegano: mostrano. E lo fanno con istantanee che arrivano prima delle parole. Rapporti che si sfiorano, si consumano, a volte si salvano. L’amore, qui, non viene raccontato: viene ripreso nei dettagli, come se lo vedessimo da dietro una finestra.

Ed è proprio da quella finestra che inizia “Twins”: con l’inedito “Il Nostro Film”, un’apertura che imposta subito lo sguardo. «Ricominciamo a scrivere il nostro film, tra momenti indelebili ed errori cancellabili». Le relazioni diventano un set da cui fuggire o in cui ritrovarsi, un piano sequenza interrotto che cerca ancora un finale. Una storia che si può riscrivere – anche quando sembra troppo tardi – se si ha il coraggio di farlo insieme.

Ogni traccia è uno scorcio da cui si entra e si esce con angolature diverse. C’è il disincanto di “Coca e Malibù”, dove il vuoto è mascherato dallo scintillio dei social «Brillano i diamanti ma non brilla il mondo. Vuoto, vuoto, vuoto, tutto il resto dentro». E c’è la sensualità di “Labbra al Curry”, tra viaggi improvvisi, corpi che si sfiorano e sapori che restano addosso.

Poi arrivano le promesse a metà voce. Quelle che si fanno guardando l’alba, quando tutto sembra possibile ma niente è davvero certo. “Aspettami” è una canzone che non parla esclusivamente di chi si allontana da qualcuno, ma anche di chi parte senza perdere il legame con ciò che è stato. «Aspettami dove sorge il sole, dopo una notte da ricordare, con una storia da raccontare». Non è solo un appello all’altro, ma a se stessi. Un modo per dire che si può cambiare città, paese, vita, ma restare fedeli a ciò che ci ha formati. Per non dimenticare chi eravamo, anche quando il futuro corre più veloce di noi.

Una tracklist attraversata da ritorni imprevisti, notti che si riaccendono e frasi lasciate in sospeso. Con una scrittura fatta di slanci diretti e riferimenti pop – «Far l’amore è come un luna park» (da “Caldo Atomico”) – i Ferrinis incorniciano frammenti di relazione senza ingabbiarli, lasciando che parlino da soli. C’è leggerezza, ma anche tagli netti. Ci sono cliché che si rompono, e verità che affiorano proprio quando smetti di cercarle. Il loro è un mondo pieno di contrasti: iconico e quotidiano, fragile e diretto, personale ma condivisibile.

E quando l’istinto prende il sopravvento sulla ragione, lo fa senza chiedere permesso. In “Lussuria e Desiderio”, la voce si fa corpo, e il corpo si fa dubbio. Attrazione e distanza si mescolano senza trovare tregua, come se ogni gesto fosse destinato a non durare: «Vorrei restare ma non riesco a trattenermi, non riesco a difendermi». In “Rollercoaster”, tutto rota attorno ai saliscendi emotivi di una relazione instabile. “Poche Ore”, raccoglie quello che resta quando il tempo si accorcia. “Aspettavo Questa Notte” è una corsa a perdifiato verso qualcosa che, forse, non tornerà più.

Una progressione che rivela uno dei tratti più riconoscibili del disco: non c’è una linea narrativa unica, ma un intreccio continuo tra momenti sparsi e connessioni che riaffiorano. Una dicotomia che diventa stile, tra passato e presente, velocità e nostalgia.

In “Senza Lieto Fine”, la chiusura dell’album, tutto si stringe in un epilogo sospeso, con un tono quasi elegiaco: «Come una melodia senza lieto fine, mi sa solo consumare. Niente mi può dare pace». Maicol e Mattia Ferrini immortalano l’esatto punto in cui qualcosa si spezza. Senza consolazioni, ma raccontando la verità di molti capolinea sentimentali contemporanei: quelli che non arrivano mai davvero. Una finale che non chiude, ma rilancia. Come se l’ultima scena non fosse ancora stata scritta.

Perché certe assenze fanno più rumore di qualsiasi presenza.

E se ciò accade, è perché continuano a parlarci anche quando tutto tace. Con “Twins”, Maicol e Mattia non cercano l’effetto immediato, ma lasciano spazio a ciò che torna. A ciò che resta.

“Volevamo fare un disco che non avesse bisogno di essere spiegato – dichiarano -. “Twins” è nato come una finestra sul nostro mondo. È un album fatto di errori, ritorni, notti che sembrano infinite e frasi che ci siamo detti davvero. Ogni pezzo è un ricordo, una voce che ti risuona in testa quando meno te lo aspetti. Abbiamo scritto cercando la verità, anche quando fa male. Non volevamo dare risposte, ma fare spazio alle domande. A quello che succede quando pensi che sia tutto finito e invece no. La musica ti ci riporta, anche quando non vuoi.”

In un’epoca in cui tutto è istantaneo, “Twins” prende tempo. Tra notti che sembrano durare due ore e rapporti che implodono prima di definirsi, i Ferrinis scelgono un linguaggio fatto di frasi concrete, immagini forti, emozioni riconoscibili.

La contemporaneità che raccontano è quella in cui vivere ogni giorno «come fosse l’ultimo» (da “Poche ore”) significa anche perdere il senso del costruire, del fermarsi, del capire. In questo, il disco si inserisce in una riflessione più ampia: sulla fragilità della presenza, sulla permanenza del ricordo, sulla difficoltà di distinguere ciò che è passato da ciò che ancora abita dentro.

Un disco che ha il passo del presente, ma guarda lontano. “Twins” è il risultato di un’identità che non cerca mai una definizione netta. I Ferrinis non somigliano a nessuno, perché il loro sguardo è interno: si muove tra scene di vita, pensieri lasciati a metà, e ritornelli che sembrano messaggi vocali mai inviati.

Con “Twins”, aprono un nuovo capitolo, in cui l’equilibrio tra immaginario pop e scrittura personale diventa cifra narrativa. E mentre tutto si consuma in poche ore, loro lo scrivono, lo cantano, lo mettono in scena. Senza pretese, ma con la voglia di dire: questa storia, forse, l’hai vissuta anche tu.

Perché come affermano i due fratelli in conclusione, «Non importa se la storia è finita: ciò che ti rimane dentro, a volte, è più forte di quello che vivi davvero».

“Twins” – Tracklist:

1. Il Nostro Film
2. Rollercoaster
3. Lussuria e Desiderio
4. Poche Ore
5. Aspettami
6. Aspettavo Questa Notte
7. Caldo Atomico
8. Coca e Malibù
9. Labbra al Curry
10. Senza Lieto Fine


Articolo pubblicato il giorno 28 Aprile 2025 - 12:37

1 commento

  1. L’album ‘Twins’ sembra avere un messaggio profondo e interessante, ma alcune canzoni non mi hanno colpito come pensavo. Ci sono momenti belli, ma anche parti che sembrano un po’ confuse nella loro esecuzione e nei testi.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

ULTIM'ORA


DALLA HOME

Cronache Podcast

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE