Cultura

Incontro con Paolo Siani su ‘Come la luce dell’alba’ alla Fondazione Scuola Medica Salernitana

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Lunedì 25 marzo (ore 18.00) alla (Via de Ruggiero Tortuna 23, ), si terrà un incontro sul romanzo Come la luce dell'alba di .

Interverrà:

(Fondazione Giancarlo Siani)
Introduce e modera: Concita De Luca, giornalista di Telediocesi
Letture di Titti Pepi, attrice. Parteciperà l'autore.

Il romanzo, ambientato a negli anni ‘73-74 (post colera, austerity, referendum per il divorzio), racconta la storia della lotta di un prete e di un gruppo di giovani, aiutati da Italia Nostra, WWF e Coldiretti, contro i costruttori di palazzi abusivi del quartiere di Pianura. I protagonisti, prendendo le parti dei contadini (sfrattati con l'inganno) e di alcune famiglie di baraccati, si troveranno ad affrontare dubbi, dilemmi, a interrogarsi sulle loro vite, sulla società, su cosa significa essere cristiani oggi, a fare scelte difficili. E anche a vivere i primi innamoramenti, le prime storie d'amore con le loro gioie e tristezze.

L'opera ha avuto giudizi estremamente positivi:

Il Mattino: “Un romanzo avvincente di impronta fortemente corale, anzi comunitaria, intessuto di dialoghi serrati e costellato di interrogativi esistenziali. […] Come la luce dell'alba è un romanzo che si direbbe necessario: intrinsecamente teologico-filosofico, esplicitamente ambientalista e autenticamente cristiano». (16/5/23 «Come la luce dell'alba”: le mani sulla Napoli del 1973 nel romanzo corale di Pio Russo Krauss).

«Come la luce dell'alba»: le mani sulla Napoli del 1973 nel romanzo cora…
Napoli, 1973. In una città segnata dalla stagione post-epidemia di colera, deturpata dalle nefaste conseguenze d…

Repubblica: “All'inizio del romanzo c'è il cadavere di un colono, s'è impiccato a Masseria Grande […] Inizia così, drammaticamente, la presa di coscienza di padre Sergio, e il libro è la storia dell'impegno di questo prete per organizzare una difesa degli agricoltori minacciati, il suo tentativo di fare della parrocchia dei Frati Agostiniani un luogo di accoglienza e riscatto. […] Nel romanzo di Pio Russo Krauss ci sono tutte queste cose, attraverso la storia quotidiana, come l'avrebbero raccontata Manzoni o Tolstoj. […] La storia ti prende e non ti lascia più”. (16/5/23).

Pressenza: “Il libro è sostanzialmente una storia d'amore, ma con la maiuscola”. (31/7/23).

Reportpistoia: “Un romanzo che invita a porsi domande, a interrogarsi, ma soprattutto che avvince con la sua storia e con il suo stile […] Il lettore si affeziona ai personaggi, che, a fine lettura, rimangono nell'anima e nella mente”. (30/9/23).

Il Caffè Letterario di Scampia: “Il romanzo diventa sempre più avvincente, pagina dopo pagina”. (13/11/23)

Corriere dell'Irpinia: “Un romanzo che spalanca un squarcio sull'apertura alla società che caratterizzerà il mondo cattolico, grazie al Concilio Vaticano II” (28/11/23);

Green News Deal: “Il romanzo, avvincente, risulta al contempo quasi un compendio, applicato al nostro territorio, dei contenuti dell'enciclica Laudato Sì” (2/2/24);

Dallo Scaffale al Web: “Il romanzo, impreziosito da dialoghi e da termini dialettali, coloriti a tratti dall'inconfondibile umorismo partenopeo, ha una scrittura fluida e gradevole. Inoltre, per gli argomenti trattati e per la tecnica utilizzata a narrazioni parallele, ben si presterebbe per la realizzazione di una fiction televisiva”. (18/3/24).

I fondi raccolti con il romanzo sono devoluti al Centro Buglione per i senza fissa dimora.

L'incontro è organizzato dalla Fondazione Scuola Medica Salernitana, dall'Associazione Marco Mascagna e da La Valle del Tempo Editore.

Pio Russo Krauss (1953) è nato e vive a Napoli, è sposato e ha tre figlie. Medico di sanità pubblica si è interessato di educazione sanitaria ed ambientale e di epidemiologia. Fin dalla giovinezza impegnato in ambito sociale, culturale ed ecclesiale, è stato “maestro” e animatore di un doposcuola donmilaniano, presidente del Centro Culturale Giovanile di Via Caldieri, membro di associazioni ambientaliste, pacifiste e nonviolente. Attualmente è presidente dell'Associazione Marco Mascagna, e collabora con il Centro Salvatore Buglione per i senza dimora.