Arrivata in Italia l’auto di Filippo Turetta con il sangue di Giulia

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La Fiat Grande Punto di Filippo Turetta, il giovane che ha confessato di aver ucciso a coltellate la sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, è arrivata a Parma. I carabinieri del Ris svolgeranno tutti gli esami necessari per raccogliere ulteriori elementi contro il 22enne.

L’auto è stata trasportata dalla Germania, dove Turetta è stato arrestato il 18 novembre, sette giorni dopo la scomparsa della studentessa di Ingegneria biomedica. La vettura è stata utilizzata da Turetta per commettere l’omicidio e per trasportare il corpo della vittima fino al luogo del delitto, in provincia di Pordenone.

Gli esperti del Ris analizzeranno l’autovettura alla ricerca di tracce biologiche, come sangue e capelli, che potrebbero appartenere a Turetta o a Giulia Cecchettin. Inoltre, verranno analizzate le impronte digitali e le impronte plantari presenti sull’auto.

I carabinieri del Ris utilizzeranno anche la “bloodstain pattern analysis”, una tecnica che permette di ricostruire la dinamica di un omicidio attraverso l’analisi della disposizione e della direzione del sangue nell’abitacolo di un’autovettura.

Tale tecnica era già stata in passato per un altro caso molto sentito in Italia, quello del delitto di Cogne. Queste analisi potrebbero confermare la confessione di Turetta e rafforzare il quadro indiziario contro di lui.

 Si analizzerà con la stessa tecnica usata a Cogne

L’attività di analisi nell’autovettura inizierà a breve, dopo aver avvisato le parti, ossia la difesa di Turetta e la famiglia Cecchettin.

Cruciale sarà l’analisi del sangue ritrovato dentro la Punto che dovrà aiutare a stabilire la dinamica dell’assassinio.

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