Castellammare, aggredisce ex convivente davanti al figlio di 7 anni: arrestato

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Aveva aggredito l’ex compagna e madre del loro figlio di sette anni, colpendo la donna prima con un casco da motociclista e poi con calci e pugni, incurante della presenza del ragazzino, che aveva anche tentato di fermare la furia dell’uomo.

Poi aveva provato ad estrarre una pistola, gesto bloccato dalla mano di una persona che lo accompagnava. Era il 28 luglio: grazie alla denuncia della vittima gli agenti di polizia del commissariato di Castellammare di Stabia, in esecuzione di un’ordinanza di custodia in carcere emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina, hanno arrestato il presunto autore dell’aggressione (del quale non sono state fornite le generalità).

Le accuse sono di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori, detenzione e porto in luogo pubblico di arma da sparo, lesioni personali pluriaggravate, violazione degli obblighi di assistenza familiare e tentata violenza privata.

La vicenda era accaduta nella zona di traversa Cantieri metallurgici italiani, dove la polizia si era recata a seguito di una segnalazione e aveva identificato la donna che aveva raccontato agli agenti di essere stata aggredita dall’ex convivente e padre di suo figlio di 7 anni.

La vittima, da ciò che aveva raccontato, era stata prima minacciata, poi colpita con un casco e, una volta a terra, raggiunta da calci e pugni, tutto in presenza del ragazzino che aveva invano tentato di fermare il papà.

    Inoltre, l’uomo aveva anche tentato di estrarre una pistola, senza riuscirci perché un suo accompagnatore, estraneo ai fatti, glielo aveva impedito. Nella circostanza la donna era stata trasportata all’ospedale San Leonardo dove le erano state riscontrate ferite giudicate guaribili in 7 giorni.

    Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno anche potuto appurare che l’aggressore già in precedenza avrebbe commesso ripetuti maltrattamenti ai danni della ex compagna. Dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato portato nel carcere napoletano di Poggioreale.


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