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L’avvocato Grassani: “Affare Osimhen non si può paragonare alle operazioni fatte dalla Juve”

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A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Mattia Grassani, avvocato del Napoli, che è tornato a parlare del caso plusvalenze e della nuova penalizzazione di 10 punti afflitta alla Juve, ufficializzata poi nella serata di ieri.

“La penalizzazione seppur ridotta da 15 a 10 è una punizione pesantissima per la Juventus – ha spiegato Grassani -. Sono 10 punti ma è come se fossero 20. Fanno precipitare la squadra dal secondo al settimo/ottavo posto. Già questa sanzione non possiamo dire che non sia più che afflittiva”.

“Il 15 giugno ha un deferimento molto articolato ed insidioso che riguarda due manovre stipendi, rapporti con agenti e partnership preferenziali con altri club. Dire che quest’altro filone possa portare ad uno o più punti di penalizzazione è ovvio. Il ragionamento che i giudici faranno sarà quello che se la Juventus sarà fuori dalla Champions League, gli eventuali punti che rischia di ricevere per i quattro filoni, verrebbero sfruttati per la stagione 2023/24”.

Grassani: “Affare Osimhen non si può paragonare a caso Juve”

“I 10 punti parlano di un sistema della Juventus. Un sistema che ricorreva a innumerevoli alterazioni prive di qualunque logica di mercato. Non si può paragonare l’operazione Osimhen dove sono stati sborsati 50 milioni dalle casse del Napoli e 20 di plusvalenze, rispetto alle decine di operazioni fatte dalla Juventus che hanno portato alla sanzione in classifica e alla squalifica dei 4 manager”.

“Il quadro è diverso e non c’è un sistema Juventus più altri. Sono situazioni che andranno valutate, quindi ne parleremo tra mesi o forse anni. Se Osimhen sarà ceduto? Mi avvalgo sempre dell’emendamento della costituzione statunitense per non rispondere alle domande insidiose, noi lavoriamo a fari completamente spenti. Vi ringrazio per la domanda, ma non la accetto. Storicamente il Napoli parte prima degli altri club e arriva ad allestire le squadre quando gli altri cantieri sono ancora aperti”, conclude Grassani.


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