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Venerdì 9 alle Trentatré Dissonanzen presenta Mozart nostro contemporaneo 2

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Venerdì 9 alle Trentatré Dissonanzen presenta Mozart nostro contemporaneo 2

Per l’ultimo appuntamento del 2022 di Dissonanzen seconda tappa dell’Integrale delle ultime sei Sinfonie di Mozart nella versione di Clementi, Integrale che si articolerà nell’arco del triennio 2022-24, accostate di volta in volta a brani di autori contemporanei.

Per questo concerto Mozart verrà affiancato in programma a Nino Rota.

Venerdì 9 dicembre, alle 20.00, al Monastero delle Trentatré – Sala Maria Lorenza Longo Dissonanzen presenta Gli Antichi e i Moderni, con il concerto Mozart nostro contemporaneo (2). Lo spirito teatrale che contraddistingue la partitura mozartiana, in questo concerto viene messo a confronto con un grandissimo autore di colonne sonore cinematografiche, Nino Rota.

ENSEMBLE DISSONANZEN

Tommaso Rossi, flauto | Manuela Albano, violoncello | Francesco Solombrino, violino | Marina Pellegrino, pianoforte

Nino Rota (1911 – 1979)
Trio per pianoforte, violino e flauto (1958)
Wolfgang Amadeus Mozart ( 1756 -1791)
Trascrizione Muzio Clementi

Intero € 10 Ridotto € 5
Prevendite Azzurro Service
Info: http://www.dissonanzen.it info@dissonanzen.itmob. 350 945 67 06

Tra il 1815 e il 1820 Clementi lavorò alla riduzione delle ultime sei Sinfonie di Mozart per un piccolo organico da camera formato da flauto, violino, violoncello e pianoforte. La Sinfonia n. 40 in sol minore K 550, detta anche la grande Sinfonia, è tra le più ammirate e note.

Schumann l’accostò ai criteri ideali della bellezza greca. Originariamente considerata un esempio di grazia e leggerezza, forse per la semplicità con cui si sviluppano e susseguono le varie melodie, appare oggi invece come estremamente introspettiva e drammatica.

Lo spirito teatrale che contraddistingue la partitura mozartiana, in questo concerto viene messo a confronto con un grandissimo autore di colonne sonore cinematografiche, Nino Rota. anche autore di una vasta produzione cameristica, lirica e sinfonica nonché di musica sacra. La sua figura occupa una posizione piuttosto atipica nel panorama musicale europeo del ventesimo secolo. Per Rota non esistevano «differenze di ceti e di livelli nella musica», un compositore che non stabiliva barriere di genere.


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