Napoli, torna “Facciamo un pacco alla camorra”

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“L’iniziativa rappresenta un pezzo di storia della nostra città e mette insieme due temi: la sfida alle illegalità e la cultura della pace di cui oggi abbiamo tanto bisogno”.

Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, alla presentazione, oggi, della XIV edizione di “Facciamo un pacco alla camorra”, dedicata quest’anno alla pace. L’appuntamento si è svolto al Centro Polifunzionale Ciro Colonna a Ponticelli. Con il primo cittadino anche l’assessore regionale Mario Morcone e il questore di Napoli, Alessandro Giuliano, che non ha fatto mancare i suoi saluti.

“Con il Pacco alla camorra – ha sottolineato Morcone – quel che conosciamo sono storie di sacrifici, legalità ma buone pratiche che pongono in evidenza l’impegno civico della collettività e che ci spingono a non abbassare la guardia nella lotta alle mafie. Un impegno che in Campania ci rende orgogliosi con un’economia sociale che cresce, nuovi posti di lavoro ed innovazione, per un Pase più giusto ed inclusivo”.



    A fare gli onori di casa, l’associazione Maestri di Strada onlus con Cesare Moreno, in rappresentanza delle 11 associazioni riunite in ATS, ciascuna delle quali sviluppa un programma di attività sociale e anche economica.

    “Il centro “Ciro Colonna” rappresenta un esempio di rigenerazione urbana in quanto un bene pubblico abbandonato viene messo al servizio della comunità ma è anche un esempio di come a partire dal sociale si possono generare nuove imprese”, ha detto Moreno e tra le nuove esperienze nate, c’è il progetto CuciNapoli. “Siamo impegnati – ha spiegato l’operatrice Paola Mango – nella realizzazione di un servizio di ristorazione sociale all’interno della struttura, che sia in grado di offrire opportunità lavorative alle donne e giovani del territorio, implementando collaborazioni con istituti alberghieri del territorio e centri antiviolenza”

    “Facciamo un pacco alla camorra è un progetto culturale che portiamo in giro in Italia e all’Estero. Un progetto di diritti e di pace che guarda ad uno sviluppo sostenibile attraverso l’agricoltura sociale, rimettendo le persone al centro e costruendo comunità sane. Con il paniere di prodotti biologici, lavori dalle cooperative che riutilizzano beni confiscati e che risanano beni comuni dal degrado, parliamo di welfare, comunità e accoglienza e non è un caso che abbiamo scelto di presentarlo a Ponticelli.

    Ogni anno scegliamo un luogo simbolo di resistenza e dal Centro Colonna vogliamo esprimere dissenso contro la camorra che spara e che violenta l’economia ma anche incoraggiare tutti coloro che quotidianamente lottano per costruire”, ha spiegato Giuliano Ciano del Consorzio Nuova Cooperazione Organizzata.

    “Due giorni fa, a pochi passi dal centro Ciro Colonna, le forze dell’ordine hanno eseguito 63 arresti di uomini e donne dei clan. Non è solo con gli arresti e la repressione che si fa il contrasto alla camorra, e l’iniziativa di Facciamo un pacco alla camorra sono un chiaro un segno di riscatto”, ha aggiunto Mariano di Palma referente regionale di Libera Campania che insieme al Comitato don Peppe Diana e con il Fondo assistenza per il personale della Polizia di Stato che si occupa dei più fragili, promuovono il Pacco alla camorra ideato dal Consorzio Nco.

    “In questo territorio il pacco esprime il potere dei segni” ha aggiunto don Tonino Palmese presidente della Fondazione Polis “occorre che i segni della laboriosità, sui terreni confiscati, diventino potenti affinché possano convincere tutti noi del fatto che le cose sane e saporite possano diventare motivo di speranza e di gioia per le persone”.

    Alla presentazione di Facciamo un Pacco alla camorra anche Laura Marmorale, capomissione di Mediterranea Saving Humans. Dalla Marmorale, la rivendicazione del diritto e dovere a salvare vite umane. Alla Marmorale, Giuliano Ciano del Consorzio Nco ha simbolicamente donato un Pacco alla camorra “Con le vostre missioni di umanità state facendo anche voi un Pacco alla camorra, intesa come criminalità ma anche disimpegno e disinteresse “, ha commentato Ciano.

    Tante le presenze: dalle forze dell’ordine agli studenti del liceo Galilei di Ancona, dai familiari di Ciro Colonna a Geppino Fiorenza presidente Associazione Centro documentazione e ricerca ai tanti volontari e cooperatori sociali.


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