Senza fissa dimora, il Comune di Napoli vara un tavolo con Asl

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Senza fissa dimora, il Comune di Napoli vara un tavolo con Asl per un intervento sanitario congiunto.

Un intervento sanitario a Napoli a tutela della salute dei senza fissa dimora. Sul tema, per la prima volta “vi sarà piena collaborazione – si legge in una nota – tra il Comune di Napoli e l’Asl Napoli 1″.

Per dare il via a quella che viene definita una “inedita sinergia istituzionale”, nella sala giunta di Palazzo San Giacomo si è tenuta la prima riunione operativa alla presenza del sindaco Gaetano Manfredi, dell’assessore alla Sicurezza Antonio De Iesu, dell’assessore al Welfare Luca Trapanese, dell’assessore alla Salute Vincenzo Santagada, del capo di gabinetto Maria Grazia Falciatore e del direttore generale dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva.



    Il tavolo tecnico ha lo scopo di “porre in atto una serie di attivitàcongiunte tra i servizi Politiche sociali e Sicurezza e quelli dell’azienda sanitaria cittadina dedicati appositamente alle persone senza fissa dimora, che si aggiungono a quelle predisposte dalla Asl in autonomia”. La prima iniziativa concreta condivisa tra le parti è la scelta di inserire all’interno dell’equipe di strada di cui dispone il Comune una figura di competenza sanitaria che si occuperà di supervisionare le condizioni fisiche e mentali e le eventuali dipendenze degli homeless.

    Il tavolo nasce dalla decisione dell’Amministrazione comunale di individuare come “indispensabili e prioritari” gli interventi legati alle fasce deboli della popolazione quali minori, disabili, anziani e senza fissa dimora, ma anche gli interventi finalizzati alla tutela della salute pubblica e alla sorveglianza igienico-sanitaria sul territorio, gli interventi di prevenzione collettiva legata al territorio volti ad impedire l’ospedalizzazione impropria e gli interventi di programmazione come previsto dal Pnrr.

    A breve saranno definiti protocolli unitari di presa in carico che consentiranno di “dare risposte, in maniera integrata e organizzata, ai bisogni complessi delle persone fragili a cominciare dai senza fissa dimora”.



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