Tir fermi e per le famiglie l’incubo dei supermercati vuoti

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Tir fermi e per le famiglie l’incubo dei supermercati vuoti. Gli autotrasportatori della Sardegna hanno annunciato uno stop da lunedì 14 marzo

Il contenuto dei messaggi diventati virali su whatsapp era parzialmente corretto: gli autotrasportatori della Sardegna hanno, in effetti, annunciato uno stop da lunedì 14 marzo, sull’esempio di quanto accadrà in tutta Italia, come ha confermato ieri l’associazione nazionale Trasportounito.

La protesta nell’isola è stata scatenata dall’aumento del costo del carburante, ma anche daal caro trasporti marittimi, dall’aumento dei costi per la manutenzione dei mezzi e per la sostituzione degli pneumatici. I rincari stanno mettendo a dura prova la tenuta delle aziende sarde dell’autotrasporto, che con questa azione vogliono dare un segnale in primis all’assessore regionale ai Trasporti, Giorgio Todde. Ma anche in caso di sciopero, le norme stabiliscono che i beni di prima necessita’ vengano consegnati ai punti vendita.



    “Pena il ritiro della licenza agli autotrasportatori. Ragion per cui i supermercati non rischiano, anche in caso di sciopero, di rimanere senza approvvigionamenti”, spiega all’AGI Franco Fois, titolare dei punti vendita Conad di Nuoro, Ottana e Macomer.

    Fois si dice stupito della corsa al carrello avvenuta ieri soprattutto nel punto vendita più grande del capoluogo barbaricino, in via Biscollai: “I clienti hanno svuotato tutti gli scaffali dei beni di prima necessità, ma anche gli altri reparti hanno registrato vendite fortissime. Questa mattina sono gia’ stati ripristinati quasi tutti gli scaffali. Entro domani mattina, sempre che oggi non si ripetano le dinamiche di ieri, tutto dovrebbe tornare alla completa normalità”.

    La situazione stamane è più tranquilla, anche se “ci sono già molti piu’ clienti rispetto a un giorno normale. Ma meno rispetto a ieri”, riferisce il titolare dei tre punti vendita.

    Fois aggiunge, confrontandosi con altri imprenditori della grande distribuzione in Sardegna, che la situazione è analoga in altri supermercati del territorio, ma anche al di fuori della provincia di Nuoro, ad esempio nell’Oristanese.

    La certezza è però che in Sardegna non è prevista nessuna carenza di disponibilita’ di cibo. “L’unico problema”, ipotizza Fois, “ci sarebbe se le strade venissero bloccate, ma in quel caso i supermercati non sarebbero gli unici a subire dei disagi”. 

    “Gli autotrasportatori in questo momento non sono in grado di lavorare, manca intanto il prodotto, il gasolio, in tutto il circuito extra-rete probabilmente per questioni di mera speculazione di mercato. Quindi non hanno il prodotto da mettere nei serbatoi e spesso e volentieri devono fermare i veicoli proprio per impossibilità a lavorare”.

    Lo spiega a LaPresse Giuseppe Tagnocchetti, coordinatore di Trasportounito, dopo lo stop annunciato a partire da lunedì prossimo, 14 marzo, del servizio delle aziende a livello nazionale. Non uno sciopero ma “causa di forza maggiore”.

    La sospensione “si è resa inevitabile – sottolinea una lettera inviata da Trasportounito alla Presidenza del Consiglio, al Ministro e al Vice Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e al Presidente della Commissione di Garanzia in Scioperi – anche per tutelare le imprese e impedire che le esasperate condizioni di mercato, determinate dal rincaro record dei carburanti, si traducano in vantaggi per altri soggetti”.

    Non solo i rincari sul gasolio però, spinti anche dalla guerra.

    C’è un altro fenomeno – riprende Tagnocchetti – gli autotrasportatori hanno delle carte carburante rilasciate dalle compagnie petrolifere, con questo questo innalzamento dei prezzi del gasolio i plafond mensili messi a disposizione sono diventati inadeguati, dovrebbero essere adeguate le garanzie e questo non è possibile effettuarlo nel breve periodo. E’ un altro motivo per cui i trasportatori non possono andare alla pompa a fare gasolio”.

    “In terzo luogo – prosegue Tagnocchetti – l’aumento dei prezzi del gasolio che questa categoria debole contrattualmente non è in grado di ribaltare sulla merce. E’ evidente che oggi si rischiano di fare trasporti in fortissima penalizzazione, per questo le aziende hanno deciso di fermarsi e sospendere proprio per queste ragioni le proprie attività. Da lunedì in moltissime aree nazionali vedremo la mancanza di veicoli e di capacità di consegna della merce”.

     

     


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