È l’Otello di Giuseppe Verdi, con la regia di Mario Martone che porta la vicenda nel Medio Oriente contemporaneo, ad aprire la stagione del Teatro di San Carlo, domani 21 novembre (ore 19) alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella.
Sul podio Michele Mariotti, Otello sarà Jonas Kaufmann, Maria Agresta è Desdemona, Igor Golovatenko debutta in Jago, nuova produzione con il Massimo di Palermo.
”Il tempo che passa ci rivela che nessun progresso ferma la spinta brutale di troppi uomini nell’aggredire le donne che dicono d’amare” ricorda Martone sottolineando ‘‘la sensibilità di Verdi per le figure femminili, la capacità di empatizzare le loro sofferenze e di denunciare la società che le produce”.
Il libretto di Arrigo Boito, tratto dalla tragedia di Shakespeare, racconta quello che definiamo oggi femminicidio.
È al suo terzo Otello, il regista napoletano: il primo nel 1982 , ventiduenne, ai tempi del teatro sperimentale, Andrea Renzi con il volto dipinto di nero, Licia Maglietta sensuale Desdemona; nel 2009 Martone diresse il titolo a Tokyo in versione tutta veneziana (nel frattempo nel 1999 aveva debuttato al San Carlo con ‘Cosi fan tutte’ di Mozart).
”Verdi è stato sempre un combattente, ribelle e ‘politico’, contro la censura e le ipocrisie sociali. E la sua è la musica più bella che sia mai stata scritta. Non bisogna imbalsamarlo” dice il regista. Per il soprintendente Lissner la strada del San Carlo futuro è questa: ”Come teatro pubblico dobbiamo confrontarci con il repertorio pensando al mondo d’oggi”.
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