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‘Olè olè olè Diego Diego’: Maradona torna nel suo Olimpo

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‘Olè Olè Olè Diego Diego’: Maradona torna nel suo Olimpo e lo stadio esplode. La statua del Pibe de oro è solo un simbolo, Diego vive sempre nel cuore di quanti si emozionano ancora per una sua finta, un suo goal, e un suo palleggio guardando in alto.

Napoli è il suo Olimpo e lo stadio che porta il suo nome, ad un anno dalla sua scomparsa, è un trionfo di emozioni azzurre.

La statua in ricordo di Maradona, ufficialmente inaugurata all’esterno dell’impianto tre giorni fa ha fatto il suo ingresso allo Stadio stasera, acclamata come quella di Dio. Diego corre ancora sul prato verde dell’ex San Paolo perchè ‘Anche io sono Napoletano’, così è scritto su quell’opera di bronzo che la sua seconda patria ha voluto dedicargli ad un anno dalla morte.

Era già una leggenda per i napoletani, ma stasera quella leggenda si è amplificata milioni di volte. E’ evento toccante quello che per oltre un’ora ha tenuto i tifosi con il fiato sospeso, gli occhi attaccati al maxischermo. Il grido “Olé olé olé, Diego, Diego” da parte dei tanti tifosi presenti sugli spalti in attesa del fischio d’inizio di Napoli – Lazio ha accompagnato il suo ingresso in campo. Atmosfera emozionante, migliaia di flash accesi dai tifosi nel buio dello stadio. L’installazione è stata scoperta, tra gli altri, dal presidente Aurelio De Laurentiis, affiancato dal presidente Fifa Gianni Infantino, dall’ex patron azzurro Corrado Ferlaino, dal sindaco Gaetano Manfredi e da alcuni ex compagni di squadra con cui Maradona ha condiviso tanti successi con la casacca partenopea. La scultura è stata poi trasportata lungo tutta la pista d’atletica, mentre l’attore Gianfranco Gallo leggeva le parole scritte da Maurizio De Giovanni in ricordo dell’argentino.

“È tutta una città e il mondo intero che si stringe attorno a Diego. Ci ha fatto emozionare a tutti e innamorare tutti. I tifosi del Napoli, ma non solo”. Queste le parole di Gianni Infantino ai microfoni di Dazn nel pre partita di Napoli – Lazio. “Il calcio italiano è uno spettacolo, perché la passione che c’è qui non esiste in molti altri paesi al mondo. Non dimentichiamoci che l’Italia è campione d’Europa e che i club italiani sono in cima alle classifiche internazionali, pur non essendo più nell’epoca di Maradona. Sono convinto che con qualche piccolo accorgimento possa tornare al top. Mondiali in Qatar? Dura per l’Italia ma anche per gli altri. Si sta discutendo tanto del Mondiale ogni 2 anni. Magari questo può dare l’opportunità a una squadra che manca una qualificazione di poterci riuscire solo 2 anni dopo e non 4” ha poi continuato il presidente della Fifa.

L’ex presidente del Napoli, Corrado Ferlaino, ha ricordato quando ingaggiò il campione argentino per portarlo a Napoli: “Quando lo comprai dal Barcellona – ha rivelato Ferlaino – tutto potevo pensare meno che vedere una città impazzita per lui. Anzi, ricordo che la sera andai a bere un whisky al bar dell’albergo e il barista mi disse: ‘vi abbiamo dato il bidone, Maradona è già grasso..”

Parla del suo Napoli e tocca il piede sinistro della statua di Maradona, Aurelio De Laurentiis, il presidente azzurro“Primo posto? Sono convinto che i traguardi si taglino alla fine. Parlare prima per uno scaramantico come me potrebbe non portare fortuna”. Ha detto. “Testa bassa e pedalare, ogni partita ha una storia a sé. C’è ancora molto da percorrere. Quando si scende in campo, in qualunque stagione della propria vita, bisogna farlo con il piede giusto. Per questo ho toccato il piede sinistro della statua di Maradona”.