Ex consigliere comunale di Ercolano arrestato con una pistola

SULLO STESSO ARGOMENTO

Mario Oliviero, detto Rory, ex consigliere comunale di Ercolano , e’ stato arrestato in un albergo del Cilento, nel Salernitano.

L’accusa nei suoi confronti e’ di detenzione abusiva di arma. L’operazione e’ stata effettuata dai militari della Guardia di Finanza di Vallo della Lucania, coordinati dalla Procura della Repubblica vallese, diretta dal procuratore capo Antonio Ricci. Oliviero e’ stato trovato in possesso di una pistola, di alcuni coltelli ed assegni. Sull’attivita’ investigativa vige il massimo riserbo.

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Inchiesta rifiuti, Oliviero si sospende dal consiglio comunale di Ercolano

Il 46enne finì alla ribalta pubblica nel 2018 dopo esser stato filmato dai giornalisti di fanpage mentre trattava, per conto della società regionale Sma, con l’ex boss Nunzio Perrella (nei panni di un sedicente imprenditore dei rifiuti) una presunta tangente da 50mila euro per l’affidamento di un servizio di smaltimento di rifiuti in Campania. Le indagini sono coordinate dal procuratore Antonio Ricci. L’arresto è stato effettuato dai finanzieri della tenenza di Vallo della Lucania, impegnati da alcuni mesi in una indagine riguardante l’interramento di rifiuti tossici nel Cilento. Sulla vicenda vige il massimo riserbo. L’arresto è stato appena convalidato.




LEGGI ANCHE

Carcere di Poggioreale: protesta dei detenuti del reparto Avellino

50 detenuti del reparto Avellino del carcere di Poggioreale hanno protestato battendo oggetti contro i cancelli di sbarramento dalle prime ore del mattino fino alle ore 15:00 di oggi. I detenuti contestavano la circolare DAP che disciplina la consegna di generi alimentari e indumenti da parte dei familiari (15 kg di indumenti e 5 kg di generi alimentari). Con arroganza, hanno preteso di parlare con il direttore minacciando ulteriori proteste. Grazie all'interlocuzione dell'unico agente rimasto chiuso...

Il clan dei telefonini in carcere. Il pentito: “Entravano nascosti nelle ruote delle sedie a rotelle dei familiari”

L'ingegno dei detenuti e dei loro familiari complici per entrare in carcere tutto quello che di illegale non conosce limite ne ostacoli. "Noi facevamo entrare i telefonini anche attraverso un detenuto di Marcianise di cui non ricordo il nome ma solo il soprannome plusiello, questa persona faceva entrare i telefonini utilizzando la sedia a rotelle di un familiare che veniva a trovarlo in carcere, in quanto le sedie a rotelle non vengono perquisite al momento...

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE