Covid: nuovi casi, chiuse le scuole in tre comuni del Casertano

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L'improvvisa accelerazione della curva dei contagi ha spinto alcuni sindaci del Casertano a chiudere le scuole, attivando la didattica a distanza, per almeno due settimane.

Lo hanno gia' fatto i sindaci di alcuni piccoli comuni, dove i ragazzi sono spesso costretti a muoversi con i mezzi pubblici per raggiungere le scuole: si tratta dei primi cittadini di Riardo (Armando Fusco), Pietramelara (Pasquale Di Fruscio) e Roccaromana (Nicola Pelosi), che hanno emesso di comune accordo ordinanze che sospendono la didattica in presenza fino a fine febbraio, con ripresa della presenza a scuola tra il primo e il 3 marzo; sono state previste anche altre restrizioni antiassembramenti, come la chiusura di piazze a Pietramelara (56 casi di contagio), o il divieto ai minori di 16 anni di uscire se non accompagnati da adulti in vigore a Riardo (21 positivi attuali).

A preoccupare e' in particolare il diffondersi della cosiddetta variante inglese. Dall'Asl di CASERTA si conferma che nei vari distretti sanitari del territorio “le criticita' sul fronte dei contagi riguardano proprio le scuole”. In due settimane, da fine gennaio ad oggi, il conto delle persone attualmente positive nel e' aumentato di quasi mille unita', passando dal punto piu' basso toccato dopo vari mesi, ovvero 2616 casi, agli attuali 3437. E se la variante inglese e' gia' presente in un caso su quattro, “presto arriveranno anche le varianti brasiliana e sudafricana”, che hanno un alto indice di contagio. Sul territorio i sindaci hanno timore, anche perche' il contagio si diffonde tra i minori, spesso studenti. A Calvi Risorta, dove si contano 55 persone attualmente positive, il sindaco Giovanni Lombardi, medico-anestesista dell'ospedale Monaldi di , ha disposto la sospensione della didattica in presenza fino al 27 febbraio.

“L'incidenza dei nel nostro comune – scrive Lombardi nell'ordinanza comunale – e' di 277,83 rispetto ad una media regionale di 159,68; mentre la percentuale dei nuovi positivi e' di 13,22% rispetto ad una media regionale di 9,72%”. Lombardi ha anche ricordato “ai genitori dei piu' giovani che, in una situazione come questa, e' necessaria la massima collaborazione tra Comune, scuola e famiglia, e che la sospensione della didattica in presenza non deve essere interpretata come il momento per mandare i propri figli in giro, ma va utilizzata come un'occasione per ridurre le aggregazioni e quindi i contagi”. Per questo l'ordinanza vieta ai minori di entrare nei parchi pubblici se non accompagnati. A Cellole (35 i positivi), il sindaco Guido De Leone, che gia' aveva rinviato il rientro degli studenti in classe al 17 febbraio, ha ulteriormente prorogato la sospensione della didattica in presenza per un'altra settimana, almeno fino al 22 febbraio. Preoccupazione anche a San Prisco, dove il sindaco Domenico D'Angelo preannuncia chiusure.

    “In pochi giorni siamo passati a 46 positivi – scrive su Facebook – si tratta in prevalenza di persone appartenenti allo stesso nucleo familiare, in virtu' di questo abbiamo una percentuale di positivi che abbracciano quasi tutte le fasce di eta'. Al momento nessuna di queste persone presenta una sintomatologia tale da dover ricorrere alle cure ospedaliere, anzi una buona parte, fra cui molti e adolescenti a partire dai 13 mesi fino ai 16 anni, e' del tutto asintomatica”.



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