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Aveva a casa opere di Andy Warhol e Dalì: sequestro beni al re dell’Interporto di Marcianise

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Aveva a casa opere di Andy Warhol e Dalì: sequestro beni al re dell’Interporto di Marcianise: l’imprenditore Giuseppe Barletta.

 

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Caserta ha eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso in via d’urgenza dalla Procura e, successivamente, convalidato dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha riguardato alcuni quadri e sculture d’autore (tra l’altro, fermi restando gli ulteriori e doverosi approfondimenti investigativi, due serigrafie raffiguranti “Marylin Monroe” verosimilmente attribuite all’artista Andy Warhol e una scultura in bronzo raffigurante “Elefante”, verosimilmente attribuita a Salvador Dali nonchè diversi reperti archeologici, per un valore complessivo di oltre 450 mila euro, in quanto ritenuti oggetto dei delitti di intestazione fittizia e ricettazione.

Destinatario del provvedimento cautelare e l’imprenditore BARLETTA Giuseppe, già indagato in passato  in relazione a plurime condotte di bancarotta fallimentare e concordataria e di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, commesse in qualità di rappresentante legale di talune società facenti parte del gruppo a lui riconducibile. I beni sottoposti a sequestro erano stati individuati, nel marzo 2019, all’interno dell’abitazione milanese del BARLETTA in occasione dell’esecuzione nei suoi confronti di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa su richiesta di questa Procura in relazione a vane condotte di abuso d’ufficio, falso ideologico e violazione alle norme urbanistiche che sarebbero state commesse, in concorso con altri, nell’ambito della nota speculazione edilizia realizzata all’interno dell’ area interportuale di Marcianise.

Secondo quanto emerso dai successivi accertamenti disposti dalla Procura ed eseguiti dalle Fiamme Gialle casertane, anche con l’ausilio del Comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Monza, i dipinti rinvenuti nell’appartamento erano formalmente intestati alla società proprietaria dell’ immobile, che li aveva ricevuti dal BARLETTA a seguito di una transazione con la quale quest’ultimo aveva estinto una pregressa posizione debitoria per canoni di locazione scaduti e non pagati, ammontante ad oltre 470 mila euro.

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