Alla Reggia di Caserta, restauro della Fontana di Venere e Adone

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In questi mesi sono stati ritrovati alcuni elementi scultorei della Fontana di Venere e Adone, che fa parte della monumentale decorazione del parco della Reggia di Caserta.

Grazie alla generosa sensibilità dell’associazione Amici del sito vanvitelliano, sono stati ricollocati e sono infatti in corso gli interventi di restauro dei soggetti del gruppo marmoreo realizzato da Gaetano Salomone tra il 1784 e il 1789 lungo la via d’acqua del parco reale. Nel dicembre scorso, dopo la sottoscrizione dell’accordo con il museo per la condivisione di valori culturali e simbolici, l’associazione Amici della Reggia ha promosso una raccolta fondi per il restauro di uno dei putti della fontana, da anni privo di un braccio. L’arto mancante era stato rinvenuto casualmente nel parco reale a novembre. Ma l’iniziativa, grazie alla disponibilità dell’associazione presieduta da Paolo Provitera, è andata ben oltre: il restauro ha infatti riguardato più sculture, tra cui un cane e altri due amorini.

L’importanza e la valenza del lavoro, sottolinea la direzione della Reggia, ha reso possibile individuare un iter metodologico per altri interventi sullo stesso gruppo marmoreo. “Ringrazio gli Amici della Reggia di Caserta per il sostegno – dice il direttore, Tiziana Maffei – in questa occasione l’azione di cura condivisa si colloca in un percorso più ampio di attività di salvaguardia del patrimonio culturale, attraverso la ricerca, su temi fondamentali come la conservazione. Si pone al centro non l’immagine degli interventi, ma la volontà di sostenere la ricerca e la sperimentazione”.
“Si è aperta una nuova stagione per la Reggia di Caserta grazie alla competenza e al desiderio di miglioramento del nuovo direttore – spiega Paolo Provitera all’AGI – l’obiettivo è di riportare, per quanto possibile, alla originaria bellezza e funzionalità l’intero sito. Si sta procedendo anche con il nostro intervento e sostegno al restauro di molte statue e gruppi scultorei danneggiati dal tempo”.




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