Salerno soldi per aggiustare sentenze, la procura chiude l’indagine: 15 gli indagati

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Soldi alla commissione tributaria: chiusa ufficialmente l’indagine. Quindici le persone indagate, mentre sei le società nel mirino della procura. Inchiesta coordinata dal sostituto Elena Guarino, con lavoro sul campo del Nucleo di polizia economico finanziaria di Salerno della Guardia di Finanza. L’accusa maggiore per buona parte degli indagati è di corruzione in concorso in atti giudiziari. Seppur il Tribunale del Riesame avesse liberato alcuni dei coinvolti, rilevando l’assenza di gravi indizi di colpevolezza rispetto alle accuse, la procura si prepara invece a chiedere il processo per tutti. A carico delle società sono invece stati contestati illeciti amministrativi, molti dei quali andati avanti fino al 2019. Dieci invece le cause tributarie, per un valore d’imposta di circa 15 milioni di euro, attenzionate dagli inqiurenti.
In carcere finirono anche due giudici, impiegati della commissione tributaria, sei imprenditori e quattro consulenti fiscali. Tra questi anche un avvocato. I fatti contestati andavano dall’agosto 2018 al marzo 2019. Per pilotare le sentenze il tariffario andava da 5 a 30mila euro. Soldi in contanti pagati ai funzionari o ai giudici anche nell’ascensore della commissione tributaria, dove i finanzieri avevano installato delle videocamere nascoste che hanno immortalato lo scambio di denaro. Soldi che venivano divisi, in quota parte, tra gli impiegati che contattavano i fiscalisti degli imprenditori e ovviamente i giudici. Un giro di denaro che sarebbe passato di mano in mano, prima del pronunciamento giudiziario. Non solo: almeno in un caso un giudice avrebbe protestato, pretendendo più soldi per aggiustare la sentenza.




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