Napoli, l’evaso da Poggioreale aveva fatto duri allenamenti in cella per la fuga

SULLO STESSO ARGOMENTO

Napoli. Ha allenato il suo fisico in funzione dell’evasione Robert Lisowski, il detenuto polacco di 32 anni evaso dal carcere napoletano di Poggioreale lo scorso 25 agosto. L’uomo e’ stato preso la sera del 26 agosto dalla Polizia di Stato, in una strada non molto distante dall’istituto di pena. Nel corso dell’ultimo interrogatorio, alla presenza, tra gli altri, dei due sostituti procuratori di Napoli che stanno indagando sulla sua fuga, Lisowski ha fornito una versione semplice e credibile della vicenda, confermando di avere fatto tutto da solo. Al momento è ancora ricoverato in ospedale, per la doppia frattura che si e’ procurato a causa di un salto tanto ardimentoso quanto pericoloso, spiccato per mettere a segno la clamorosa fuga dalla casa circondariale partenopea. Appena stara’ meglio verra’ trasferito nel carcere di Secondigliano. In questi mesi di carcere, secondo quanto finora emerso, soprattutto dopo la richiesta dei 30 anni di carcere nell’ambito del processo per l’omicidio che lo vede imputato, non avrebbe fatto altro che organizzarsi la fuga, reperendo, piano piano, tutto quello che gli sarebbe servito per metterla a segno, soprattutto preparandosi fisicamente con dure sedute di allenamento. E, infatti, senza il supporto di un fisico allenato non sarebbe riuscito a compiere l’impresa: la prima evasione in cento anni di storia di Poggioreale. Intanto è in corso anche un’altra indagine, da parte del DAP, finalizzate a spiegare quali responsabilità ci siano da punto di vista organizzativo. Intanto, dal video agli atti, appare chiaro che Lisowski è stato in grado di cogliere l’attimo: ha sfruttato pienamente i pochi secondi durante i quali le guardie carcerarie non potevano vederlo e si e’ nascosto dietro un muretto, mentre il gruppo di detenuti si recava in chiesa. Poi ha atteso il momento giusto per guadagnarsi la posizione ottimale dalla quale spiccare il salto.




LEGGI ANCHE

Castellammare choc: in rete tutte le immagini dell’omicidio di Alfonso Fontana

Era arrivato con qualcuno a Torre Annunziata la sera in cui fu ucciso Alfonso Fontana, il rampollo della nota famiglia di camorra dei "Fasano" di Castellammare di Stabia. Per il suo omicidio è in carcere da un mese uno dei boss del quartiere Moscarella, Catello Martino detto "puparuolo". La novità investigativa per i soli media la si evince da un video , che stava circolando in rete da due giorni e che è stato diffuso...

Omicidio Maimone, colpo di scena al processo: testimone incriminato in udienza

Durante il processo sull'omicidio dell'aspirante pizzaiolo Francesco Pio Maimone a Napoli, un testimone chiave è stato incriminato per falsa testimonianza durante l'udienza. Il titolare di uno degli chalet vicini al luogo della tragedia ha fornito dichiarazioni contraddittorie e omissive, portando alla sospensione dell'udienza. Il presunto assassino, Francesco Pio Valda, è stato descritto come un soggetto sconosciuto precedentemente alla lite che è scaturita da un litigio riguardante un paio di sneakers firmate. Il comportamento del testimone, Giovanni...

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE