Il neonato nella fascia o nel marsupio: pro e contro di entrambi

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A tutti noi sarà capitato di vedere almeno una volta un documentario su usi e costumi dei popoli della cosiddetta “Africa nera”, con qualche fotogramma che mostrava donne impegnate in normali attività quotidiane con il proprio pargoletto sulla schiena.

Questa consuetudine è la regolarità in molti Paesi africani e non, come quelli asiatici, sudamericani e per alcune popolazioni del continente australiano. Più tecnicamente si definisce come “babywearing” (si potrebbe tradurre dall’inglese come “indossare il bambino”), cioè quella pratica ancestrale di portare con sé i bambini in tenerissima età dentro grandi fasce legate a tracolla; alcune culture usano ceste al posto delle fasce di stoffa.

In Italia, e forse in tutt’Europa, possiamo dire che questa modalità sia stata dismessa da moltissimo tempo e soprattutto a seguito della diffusione dell’industrializzazione e del consumismo: è giunta l’era della carrozzina per neonati e del passeggino.



    Tuttavia, in tempi più recenti, si sta assistendo ad una riscoperta del prezioso valore del contatto fisico fra madre e figlio durante le prime fasi di vita. Una crescente sensibilità verso di effetti positivi del profondo legame primordiale, che richiede la vicinanza carnale in ricordo di quanto avviene durante il periodo della gestazione.

    Ovviamente la disponibilità di nuovi materiali, nuova conoscenza, anche e soprattutto in termini di sicurezza per la salute umana, hanno attualmente portato alla messa in commercio di molte varianti di prodotti per indossare il bebè: la fascia ed il marsupio per neonato.

    La fascia elastica è generalmente costituita di un tessuto di cotone elastico, che permette di trasportare il bambino fin dai suoi primi giorni di vita in modo confortevole. È molto confortevole anche per il genitore, dal momento che permette una buona distribuzione del peso ed una buona capacità di avvolgere il piccolo.

    Diversamente, il marsupio per il neonato è una vera e propria sacca dotata di cinghie che si allacciano al tronco del genitore: una sorta di zaino aperto, in cui accomodare l’erede. Le moderne conoscenze in ambito economico, poi, hanno notevolmente migliorato la confortevolezza dei moderni marsupi secondo la fisiologia umana.

    Ma quale dei due è bene prediligere? Vediamo alcune delle principali caratteristiche da prendere in considerazione.

    • L’età del giovane passeggero: all’inizio del percorso di vita, forse, è preferibile utilizzare una fascia elastica, perché avvolge in maniera totale il corpicino facendo percepire molto bene il calore e il battito cardiaco del suo trasportatore. Come accennato in precedenza, si ricrea una condizione simile a quella vissuta durante i nove mesi in pancia materna. Nel caso di nati prematuri è preferibile, perché può garantire il calore. Mentre con l’avanzare dell’età è meglio passare al marsupio, perché i bambini diventano fisicamente più attivi e vogliono sentirsi più partecipi del mondo circostante mediante tutti i sensi;
    • il peso del bambino: nel caso della fascia elastica la portata massima consigliabile è intorno ai nove chili, poiché essendo in cotone è molto probabile che la trama ceda settimana dopo settimana (non è da escludere che si debba acquistarne più di una!). Al contrario, il marsupio non cede allo stesso modo e può garantire il trasporto sicuro di bambini fino ad una ventina di chili di peso (quando ci si avvicina ai 15 chili è consigliabile passare ad un cosiddetto marsupio toddler, per il loro schienale più alto e maggior spazio interno);
    • La stagionalità: siccome i più piccoli non riescono ad esprimere efficacemente la loro sensazione di caldo o freddo, si può affermare che una fascia elastica sia più indicata per la protezione durante i periodi differenti. Il marsupio risulta ottimo per i periodi caldi e caldissimi, poiché lascia la testa e gli arti liberi.

    Praticità e sicurezza: il marsupio consente di posizionare saldamente il bimbo davanti o dietro, ma richiede più lavoro per il suo aggancio. Mentre la fascia necessità solo di essere annodata, potendo essere perfino decisiva in caso di improvvise evacuazioni salvavita.


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