Dolore e rabbia ai funerali dei coniugi morti mentre andavano alla festa del matrimonio della figlia

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Celebrati ieri i funerali dei coniugi Antonio Rocco Mansueto e Giuseppa Ricchiuto, vittime dell’incidente stradale nel giorno del matrimonio della figlia Enrica. L’intera comunità di Montefalcone val Fortore è sconvolta dal dolore. La chiesa del Santuario del Carmine gremitissima nonostante la pioggia a tratti insistente. Poi l’arrivo dei feretri seguiti da Enrica sostenuta dal giovane marito Francesco.
Oltre al sindaco Olindo Vitale, era presente anche il tenente colonnello dei carabinieri Giovanni Meoli, il comandante della stazione dei carabinieri di Montefalcone, Lucio Aversano ed il comandante della stazione presso cui fa servizio Francesco, a Roma. Poi tanti amici e conoscenti, persone che con la sfortunata coppia avevano condiviso qualcosa: un sorriso, un saluto e che non hanno voluto mancare per l’ultimo saluto. Ad officiare il rito funebre il vicario generale della Diocesi di Ariano e Lacedonia, monsignor Antonio Blundo, il parroco Don Annibale Di Stasio, padre Filippo Lucarelli e don Marco Di Brita.
“Quando accadono questi fatti luttuosi e improvvisi cerchiamo le dinamiche – ha detto monsignor Blundo – ma sarebbe opportuno tacere. E la domanda frequente è questa: dove sono Antonio e Pina. Dal naturale ci ribelliamo ma dal soprannaturale ci aspettiamo la grazia e l’accoglienza di Dio, in modo particolare da una tragedia che viene da un contesto di gioia. La stessa luce di Dio ci illumina e ci sostiene e Gesù viene per sostenerci e consolarci”. Tutti gli sguardi dei presenti sono rivolti a Enrica, come riporta Il Mattino, la giovane sposa visibilmente provata e stanca, con gli occhi fissi sui feretri e sicuramente con il pensiero costantemente al fratello Leonardo, tuttora ricoverato nel reparto di neurorianimazione dell’ospedale Rummo a Benevento. Le sue condizioni sono stazionarie, Leonardo è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico al cervello. E a Leonardo ha rivolto un pensiero particolare il parroco don Annibale, dopo un lungo abbraccio ad Enrica: “Dobbiamo soffermarci per un pensiero a questa famiglia di amici, ai parenti di entrambi – ha detto il parroco – ma continuiamo a stare vicini ad Enrica, e la presenza di tutti vuole rappresentare questo. Pregando per Leonardo affinché torni presto da noi. Torno ad invitare alla preghiera e ad invocare lo Spirito Santo, che scenda per consolare”.


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