"Per favore, date un po' di speranza alle persone detenute e alle loro famiglie".Potrebbe interessarti
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Un carcerato 28enne entrato in galera poco più che maggiorenne, chiede "Caro Presidente, mandami un po' più vicino a casa"; "Serve un cambiamento forte nel modo di considerare i nostri affetti", invita un ergastolano; "Mi manca il coraggio per dire a mia figlia anche questo Natale di non aspettarmi", confida un ergastolano. Rivolgendosi al pontefice, all'unisono i detenuti scrivono: "A Papa Francesco, poi, che ha condannato con forza la pena che non prevede speranza, l'ergastolo, chiediamo di farsi ancora portavoce dei famigliari degli ergastolani, e di chiedere insieme a loro che questa pena disumana venga cancellata dalle nostre leggi, anche perché temiamo che nei decreti attuativi non ci sia nulla che accenda un po' di speranza in chi sta scontando questa pena, le persone detenute, ma anche le loro famiglie, condannate a scontarla con loro. Quelle che seguono sono alcune 'lettere di Natale' di persone detenute e loro famigliari, con piccole e grandi richieste, alcune richieste che sarebbero realizzabili subito, altre che per ora restano solo sogni".
Natale, lettera dei detenuti al Papa: 'Date speranza alle nostre famiglie'
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