Soldi per permessi di soggiorno: 6 poliziotti arrestati a Milano

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Quattro poliziotti sono stati arrestati dagli investigatori della squadra mobile di Milano con l’accusa, a vario titolo, “di aver fatto parte di una presunta associazione finalizzata alla corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio in quanto dediti all’illecita agevolazione del rilascio di titoli di soggiorno (nella maggior parte dei casi di lungo periodo) in favore di diversi cittadini extracomunitari anche privi dei necessari requisiti di legge, a fronte dell’ipotizzata corresponsione di somme di denaro ed altre utilità materiali”. Con gli agenti, sempre in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Milano Livio A. Cristofano su richiesta del Pm Paolo Filippini, sono stati arrestati anche tre cittadini di origine straniera “che svolgevano il ruolo di intermediari con i connazionali che richiedevano il permesso di soggiorno”. All’epoca dei fatti contestati, i quattro poliziotti erano in forza all’ufficio Immigrazione della Questura di Milano e in due commissariati meneghini. Nel medesimo contesto, sono stati posti agli arresti domiciliari altri due poliziotti in servizio in altrettanti commissariati del capoluogo lombardo ed è stato altresì sospeso dal servizio per 12 mesi un altro agente all’epoca dei fatti in forza all’Ufficio Immigrazione meneghino (attualmente in servizio alla Questura di Napoli) e un italiano è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria “quale mediatore di uno dei predetti pubblici ufficiali”. Sempre secondo quanto riferito dalla polizia, “in tale contesto è stato sottoposto a sequestro preventivo un immobile di pregio sito in provincia Milano, del valore cartolare di 690mila euro, riferibile ad uno dei pubblici ufficiali indagati, individuato quale promotore del sodalizio criminale”. L’indagine, avviata già nel 2013, ha ricevuto ulteriore supporto con l’arresto nel novembre 2016 di un poliziotto dell’Ufficio Immigrazione di Milano (attualmente sospeso dal servizio), “le cui dichiarazioni auto ed etero accusatorie rese hanno consentito di trovare ampi riscontri negli accertamenti investigativi nonché nelle verifiche amministrative svolte congiuntamente dalla squadra mobile e dal locale Ufficio Immigrazione”.


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