Salernitana: Bollini si gioca il posto, senza alibi

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Pochi, troppo pochi, quelli che il tecnico tiene evidentemente in considerazione. Lo stop di Gatto (lesione di primo grado al retto femorale destro, ne avrà per un mese) e la lungodegenza di Rosina hanno spuntato il suo tridente. Nonostante abbia in rosa 7-8 esterni offensivi, il tecnico pur di giocare con tre riferimenti avanzati sembra intenzionato ad un valzer di pedine che prevede uno tra Perico e Vitale nel ruolo di attaccante laterale. A meno che Bollini non stia facendo pretattica, pensando di cambiare modulo come pure gli ha «suggerito» Lotito. In ogni caso oggi Bollini si gioca una grossa fetta di credibilità. E non solo. Il tutto contro un avversario come il Pescara di Zeman che fa dell’attacco, del ritmo e dell’intensità le sue armi migliori. «Dobbiamo stare attenti sulle imprevedibilità dell’avversario analizza il trainer di Poggio Rusco Senza però snaturare il nostro gioco. Quando alla quarta di campionato affronti un avversario che in tre partite ha segnato dieci gol, e tenuto conto anche del marchio di fabbrica del suo allenatore, va da sé che sarà importante curare bene la fase di non possesso senza però rinunciare ai nostri concetti». Bollini, pur senza entrare nel merito, anticipa la mezza rivoluzione che ha nella testa. «Tenendo contro dell’avversario e delle condizioni psicofisiche dei giocatori potrebbero esserci delle modifiche di partenza, ma senza snaturarci». In difesa Tuia sembra avere scalzato in extremis Schiavi per far coppia con Bernardini al centro. Perico, invece, agirà sulla destra con Vitale dalla parte opposta. A dire il vero, Bollini ha accarezzato anche l’idea di riproporre Vitale esterno alto così come aveva fatto lo scorso anno nell’exploit di Vicenza. In quel caso Pucino sarebbe dirottato sull’out mancino basso. «Dobbiamo limare i nostri errori, attenzionare l’avversario e giocare un calcio propositivo con la giusta forza caratteriale per cercare con convinzione quella vittoria che la Salernitana avrebbe già meritato, ma ancora non ottenuto». Prima di congedarsi, l’allenatore analizza al microscopio l’undici di Zeman. «Il Pescara ha tanti giocatori importanti in rosa e rappresenta una nobile in B. Dovremo essere bravi nel proporre il nostro gioco, facendo tesoro degli errori che ci stanno penalizzando e continuando a mantenere alto il morale. Abbiamo una percentuale troppo alta di tiri contro in cui andiamo in svantaggio e in B, contro certi avversari, non è solo una difficoltà momentanea, ma anche di lettura della gara». Infine la ricetta. «Abbiamo ripreso la didattica difensiva e di non possesso, rafforzando il concetto di palla persa e le diagonali di chiusura. Insomma le nostre regole relative ai principi di difesa. Abbiamo lavorato cercando di essere corti e compatti a prescindere dai moduli».


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