Ex Ilva a Genova, tafferugli e convocazione al Mise

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Genova. I lavoratori ex Ilva sciolgono il presidio permanente dopo tre giorni: hanno ricevuto la convocazione al Mise.

Una giornata di tensioni e tafferugli nella quale non sono mancate le tensioni e gli episodi di violenza nei quali due poliziotti, un carabiniere e un funzionario della Digos hanno riportato lievi contusioni.

Un bilancio che ha minato la protesta legittima degli operai che oggi erano al terzo giorno di sciopero per chiedere la sospensione della procedura di cassa integrazione al via da domani per quasi 1000 operai dello stabilimento di Cornigliano.

Al termine di una giornata convulsa è arrivata – durante l’incontro in prefettura a Genova tra il prefetto Franceschelli, i sindacati dei metalmeccanici genovesi e una delegazione dei lavoratori ex Ilva di Cornigliano – la convocazione ufficiale del Mise prevista per l’8 luglio con la presenza del ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti e il ministro del Lavoro, Andrea Orlando.

    L’incontro è dunque terminato e si e’ sciolto il presidio dei lavoratori davanti al Palazzo del Governo. I lavoratori ex Ilva hanno indetto un’assemblea nello stabilimento a Cornigliano per lunedi’ mattina.

    Pur comprendendo l’esasperazione dei lavoratori ex Ilva ormai da troppo tempo lasciati in un limbo professionale ma anche umano, oggi scesi in strada a protestare contro la decisione, inspiegabile e inspiegata, dell’azienda di ricorrere alla cassa integrazione ordinaria a partire dal 28 giugno prossimo.

    Non possiamo che condannare episodi di violenza ai danni delle nostre Forze dell’Ordine che, con senso del dovere, difendono quotidianamente la sicurezza di tutte le nostre comunità“.

    Ha detto l’assessore allo Sviluppo economico e alla sicurezza di Regione Liguria Andrea Benveduti.

    “I lavoratori hanno, nei limiti della civile dialettica, diritto di chiedere chiarezza, rispetto un provvedimento che nessuno ha motivato e nemmeno illustrato nella sua completezza – aggiunge Benveduti – Da tempo chiediamo, per un paese industrializzato come l’Italia in cui la filiera dell’acciaio ha sempre ricoperto un ruolo strategico, la definizione di un piano industriale in cui, eccellenze come l’ex Ilva, possano consolidarsi e svilupparsi, anche in vista delle risorse in arrivo dal Pnrr”.

    operai genova
    Protesta operai ex Ilva Genova

    Momenti di tensione si sono registrati sotto la prefettura, anche due lavoratori sono rimasti feriti seppure in modo lieve. La situazione è rientrata dopo alcuni attimi tesi anche sotto la sede della regione quando i poliziotti si sono tolti il casco e gli operai l’elmetto giallo da lavoro. Diverse le contestazioni registrate in mattinata, all’indirizzo del governo ma anche della politica locale, accusata di non essere intervenuta con forza sulla vertenza. In piazza anche il sindaco di Genova Marco Bucci che ha incontrato una delegazione di operai e sindacati.

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    A provare a placare l’esasperazione dei lavoratori anche la Ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, che durante l’evento ‘Live in Firenze’ su Sky Tg24 ha parlato di autunno caldo e di ammortizzatori sociali: “Dal lato pandemico il periodo ci vede piu’ sereni ma sotto altri aspetti andiamo incontro a un autunno caldo. A Genova i dipendenti ILVA stanno manifestando proprio ora. Occorre che ci siano ammortizzatori sociali per evitare il rischio di una bomba sociale. Il Governo deve attivarsi immediatamente e lo sta facendo”.

    I lavoratori ex Ilva hanno chiesto che il Governo faccia richiesta a Mittal di sospendere la cassa e, come hanno chiesto i segretari nazionali, di convocare tutti a un tavolo per discutere del futuro degli stabilimenti.

    La convocazione è arrivata nel tardo pomeriggio per l’8 luglio prossimo.

     



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