Coronavirus, i magistrati a Bonafede: ‘Riaprire i tribunali in sicurezza’

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Oltre 350 magistrati di tutta Italia, attraverso una iniziativa promossa da alcuni giovani colleghi del distretto di , hanno firmato una lettera indirizzata al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, contenente proposte e richieste finalizzate a garantire la ripresa, graduale e in sicurezza, dell'attività giudiziaria. I magistrati, privi caratterizzazione associativa-correntizia, hanno richiesto adeguate risorse economiche e atti di indirizzo politico mirati a garantire standard di sicurezza uniformi a livello nazionale, e disposizioni adatte a orientare le scelte che i dirigenti degli uffici giudiziari sono chiamati ad adottare nei singoli uffici. Sotto il profilo dell'organizzazione giudiziaria e' stata richiesta la possibilità, per tutti i magistrati del settore penale, di sottoscrivere in forma digitale gli atti giudiziari, nonché l'eliminazione, limitatamente al solo periodo dell'emergenza, della trattazione orale e fisica di udienze, con celebrazione dei processi mediante trattazione scritta o videoconferenza. Inoltre, è stata proposta la limitazione degli accessi agli uffici per coloro la cui presenza non e' indispensabile e la previsione di un numero massimo e contenuto di cause che possano essere trattate per ciascuna udienza.

Sotto il profilo della tutela sanitaria i magistrati, per limitare il rischio di contagio, hanno proposto la periodica sanificazione di tutti gli ambienti giudiziari e la manutenzione degli impianti di aria condizionata, oltre che la dotazione di materiale per la cura dell'igiene e altre misure specifiche. Di fondamentale importanza anche la richiesta che anche al personale amministrativo sia consentito l'esercizio dell'attività lavorativa in forma telematica da casa. Infine, il ministro Bonafede è stato chiamato a individuare e proporre al Parlamento i processi ai quali dare la priorità nella trattazione, così da evitare la possibile difformità di indicazioni da parte dei capi degli Uffici.


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