Coronavirus, la Finanza sequestra mascherine vendute online a +400%

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La Guardia di finanza di Milano ha sequestrato prodotti disinfettanti, mascherine e presidi sanitari venduti online a prezzi ritenuti “abnormi” dalle Fiamme gialle, con rincari fino al 400% rispetto al nomrmale prezzo di mercato. Il sequestro sarebbe scattato per la fattispecie di “manovre speculative su merci”, sanzionata dal Codice penale. Secondo la Gdf, che non ha specificato il quantitativo sequestrato, disinfettanti e presidi medici erano messi in vendita online da operatori del settore con l’obiettivo di lucrare a danno dei consumatori, facendo leva sulla crescente diffusione del Coronavirus. Le indagini di polizia giudiziaria, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, si sono basate sull’analisi dell’imponente mole di dati messi a disposizione dai gestori dei principali portali di commercio elettronico, permettendo di individuare nove soggetti, nazionali ed esteri, attivi in Italia, che hanno innalzato i prezzi dei predetti beni dal 100 al 400% del valore di mercato antecedente alla crisi sanitaria. Le attività, eseguite su tutto il territorio nazionale, si sono concentrate in particolare presso un centro di distribuzione logistica sito in provincia di Piacenza, nonché presso rivenditori – anche privati – in provincia di Napoli e Bologna, consentendo di sequestrare alcune centinaia di mascherine protettive e prodotti disinfettanti per l’igiene personale, per la fattispecie di “manovre speculative su merci”, sanzionata dal Codice penale, e di acquisire ulteriore documentazione per il prosieguo delle investigazioni. Nella tradizionale attività sul territorio la stessa Gdf ha sequestrato oltre 150 dispositivi di protezione individuale venduti da tre diversi commercianti ambulanti, uno senza licenza, che cedevano ai passanti mascherine protettive prive del marchi



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