Maradona sta con Koulibaly e ricorda…

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“Ricordo ancora gli striscioni che recitavano ‘Benvenuti in Italia'. Mi sento sempre piu' napoletano e oggi voglio essere vicino a Kalidou Koulibaly. Spero che questo episodio segni un punto di svolta per eliminare una volta per tutte il razzismo dal calcio”. Cosi', su facebook, l'ex stella del , Diego Armando Maradona, che ha postato una foto con tanto di maglia del Napoli con stampati il nome di Koulibaly e il numero 26. Da stamattina intanto sul web corre la protesta dei sostenitori del Torino ma soprattutto dell'Inter, a commento di un video dal quale emergerebbero dei buu indirizzati ieri all'Olimpico al centrocampista granata Soalilho Meite'. In occasione della espulsione di Meite' dalla curva nord laziale si sarebbero infatti levati cori simili a quelli rivolti a Koulibaly a , sommersi pero' dal frastuono dello stadio. Nessuno li avrebbe fatti notare. Un silenzio che i tifosi di Torino e Inter non sembrano avere gradito. E sui social un interista scrive che “in Italia il razzismo si combatte a giorni alterni. Ieri eravamo tutti Koulibaly, perche' oggi non siamo tutti Meite'?” mentre un supporter granata ha postato una domanda al presidente della federcalcio Gravina, per sapere se “gli ululati a Meite' sono concessi? Cosi', per sapere…”. In risposta, sempre sui social, c'e' anche chi presente allo stadio replica: “Non siate ridicoli, tanti fischi ma nessun razzismo”. Intanto il ministro dell'interno Matteo Salvini in una lettera alla Gazzetta dello sport ha rilanciato la sua idea di “tolleranza zero con i delinquenti”, dicendosi “contrario alla chiusura degli stadi e al blocco delle trasferte”, perche' finirebbero per punire solo i tifosi corretti” Per Salvini “bisogna parlare con i tifosi” perche' “i violenti sono una minoranza”, e non appartengono certamente solo a una citta' o a una tifoseria. E quanto ai cori, Salvini apre un ulteriore tema di discussione, domandando: “qual e' il confine tra un insulto razzista e un insulto e basta ?”.


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