‘Chi sa parli’, il monito del parroco ai funerali di Vincenzo Ruggiero

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“Leggere questo manifesto è di un dolore lancinante. Veglia sempre su di noi, guerriero lo eri in terra ed ora lo sarai ovunque“. Era questo il messaggio su uno striscione presente all’esterno della parrocchia Santa Maria di Montesanto, ai Quartieri Spagnoli. E’ li che nel pomeriggio si sono tenuti i funerali di Vincenzo Ruggiero il 25enne commesso ucciso e fatto a pezzi dalla barbara gelosia omicida di Ciro Guarente , ex dipendente civile della Marina Militare originario di Ponticelli. In quella stessa chiesa dove era stato battezzato i familiari, gli amici e tanti semplici cittadini hanno voluto dare l’ultimo saluto allo sfortunato ragazzo. C’era anche l’ex parlamentare e rappresentante della comunità Lgbt Vladimir Luxuria. ”Ho conosciuto la mamma di Vincenzo Ruggiero ad un’iniziativa di I Ken per il riutilizzo di un bene confiscato alla camorra. Devo dire – ha aggiunto Vladimir Luxuria – che mi ha colpito il fatto che non cova odio nei confronti dei responsabili della sua morte. Continua a lavorare e combattere per la memoria di suo figlio. Sono qui per stare vicino a Lei, poi la verità la accerterà la magistratura”. “E’ solo un arrivederci” era scritto sulle magliette bianche con il volto sorridente di Vincenzo che tantissimi indossavano. La chiesa non è riuscita a contenere la folla. “Chi sa parli”, ha tuonato don Michele Madonna durante l’omelia. E poi ha aggiunto:  “Solo la verità rende uomini”. Un riferimento alle ultime clamorose dichiarazioni dell’assassino che, di recente, ha annunciato di avere avuto un complice e di esser pronto a rivelarne il nome la prossima settimana alla prima udienza del processo.

Toccante l’omelia del parroco mentre Maria Esposito, mamma di Vincenzo e tutti i familiari e gli amici della comunità gay e lgbt della Campania ascoltavano tra le lacrime: Oggi Vincenzo Ruggiero ci ha fatto un dispetto, ci ha fatto ritrovare qua. È un mondo dove si muore di solitudine, c’è la morte interiore. Vincenzo ci ha portato qua per farci conoscere la verità, cioè Gesù. In paradiso si fa festa. Io ho conosciuto Vincenzo, ci siamo incontrati due volte. Ci ho anche litigato quando avevo fatto mettere gli altoparlanti fuori. In questa seconda occasione mi accorsi che Vincenzo all’interno aveva una ferita e quindi Dio mi ha detto che lo dovevo aiutare, ma non ho fatto in tempo. Io vi chiedo di smettervi di guardarvi dentro, perché dentro c’è solo dolore e l’ingiustizia. Meglio guardare Gesù. Quando ho chiesto a Maria, la mamma di Vincenzo, se portasse rancore per l’assassino di suo figlio, lei ha risposto di no. Non esiste dolore più grande per la perdita di in figlio. Poi: se qualcuno conoscesse qualcos’altro rispetto all’accaduto che non è ancora emerso, lo dica senza avere paura. La verità ed il coraggio ci rendono davvero uomini”. Palloncini bianchi e applausi si sono levati all’uscita della bara dalla chiesa. In tanti hanno gridato “Vincenzo, Vincenzo” e poi “Giustizia, Giustizia”. Un anno dopo la sua macabra uccisione Vincenzo Ruggiero ha avuto finalmente il funerale. Ora la parola passa alle aule di giustizia e a un processo che si preannuncia ricco di novità e di colpi di scena.

     



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