Una multa di 250 euro per chiudere il caso. È questo l’epilogo, quasi grottesco, dell’inchiesta milanese sulle scommesse illegali che aveva scosso il mondo del calcio italiano. La Procura di Milano ha escluso ogni ipotesi di combine o manipolazione di partite: nessuno dei ventidue indagati avrebbe scommesso su incontri in cui era parte in causa. Si tratterebbe, nella maggior parte dei casi, di puntate su altri sport o su piattaforme di poker online.
Tra i calciatori coinvolti, spiccano i nomi di Sandro Tonali e Niccolò Fagioli, già sanzionati in ambito sportivo, che ora potranno evitare il processo penale grazie all’oblazione, pagando una sanzione amministrativa di 250 euro.Potrebbe interessarti
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Gli altri venti indagati, tra cui Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo, Mattia Perin, Weston McKennie, Ángel Di María, Leandro Paredes, Raoul Bellanova, Samuele Ricci, Matteo Cancellieri, Cristian Buonaiuto, Héctor Junior Firpo e il tennista Matteo Gigante, rispondono soltanto di partecipazione a giochi d’azzardo non autorizzati.
La normativa consente infatti di chiudere la vicenda con un semplice pagamento: trattandosi di una contravvenzione punita con l’arresto fino a tre mesi o con una multa fino a 500 euro, gli indagati potranno archiviare tutto senza conseguenze giudiziarie. Un finale che lascia più di un interrogativo sul confine, sempre più sfumato, tra responsabilità morale e colpevolezza legale nel mondo del calcio milionario.







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