Marano – Si è concluso oggi con un parziale ridimensionamento delle accuse il processo a carico di Giuseppe Caiazzo, il 26enne difeso dall’avvocato Giuseppe Musella coinvolto nella violenta aggressione del febbraio 2024 a Marano.
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L’episodio era scaturito da un banale alterco per motivi di viabilità che aveva visto coinvolta l’ex moglie di Caiazzo. Le vittime – un uomo e suo figlio – avevano chiesto chiarimenti, ma la situazione era degenerata in un’aggressione con coltellate inflitte all’uomo in zone vitali, fortunatamente sopravvissuto.
L’accusa respinta: niente tentato omicidio mafioso
La Prima Sezione del Tribunale di Napoli Nord ha assolto Caiazzo dalla più grave accusa di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso e dai futili motivi, disattendendo la richiesta della Procura di 15 anni e 4 mesi di reclusione.
Condanna solo per le lesioni al figlio
Il giovane è stato però ritenuto responsabile delle lesioni inferte al figlio della vittima, colpito da un pugno al volto durante la colluttazione. La sentenza rappresenta dunque un alleggerimento significativo rispetto alle accuse iniziali.
L’altro soggetto armato, accusato di aver materialmente inflitto le coltellate, resta sotto processo. La difesa di Caiazzo ha parlato di una “giustizia che ha fatto il suo corso”, mentre la Procura valuta eventuali impugnazioni.
Articolo pubblicato il giorno 12 Giugno 2025 - 18:04