Antonio Conte sa che la storia è a un passo e lo dice con quella voce che suona più come una promessa che come una speranza. Alla vigilia dell’ultima giornata di campionato, con il Napoli a un passo dallo scudetto, il tecnico azzurro si presenta davanti ai microfoni con la lucidità di chi ha vissuto cento battaglie, ma anche con l’emozione di chi sa che questa, forse, vale più di tutte.
«C’è tanta voglia di scendere in campo, di giocare questa partita. Veniamo da una stagione bella stressante e questa potrebbe essere la gara che chiude un percorso storico, in una nuova piazza dove abbiamo sentito fin dall’inizio la responsabilità di dare qualcosa di grande ai tifosi», ha detto Conte nella sua ultima conferenza stampa stagionale, costretto a viverla senza panchina per via della squalifica.
Il tecnico leccese, pur lontano fisicamente dal Maradona, trasmette tutta la sua fame e la sua tensione: «I campionati li vince chi lo merita di più, e dopo 38 partite nessuno può parlare di fortuna. Sono uno specialista nelle vittorie, ma anche nelle sconfitte. È da lì che nasce la scorza dura che mi fa diventare cattivo e mi aiuta a proteggere la mia squadra».
Conte avrebbe voluto esserci, accanto ai suoi, ma si affida al gruppo: «Mi dispiace non essere in panchina, dopo una stagione così avrei voluto guidare la squadra fino all’ultimo secondo. Ma c’è grande fiducia nello staff e soprattutto nei tifosi. Sono convinto che sapremo chiudere il cerchio». Domani sarà il giorno della verità. E Napoli lo affronterà con il cuore di una città intera e con la grinta del suo condottiero.
Articolo pubblicato il giorno 22 Maggio 2025 - 15:23
Conte è un grande allenatore e le sue parole sono molto motivanti, ma a volte penso che le aspettative siano troppe alte. La pressione su di lui e sulla squadra potrebbe diventare troppa. Spero solo che riescano a rimanere concentrati.