Napoli. Emanuele Tufano è stato colpito di spalle mentre cercava di scappare alla morte e a quei giovani pistoleri scatenati che lo inseguivano., E’ stato centrato d aun solo proiettile alla schiena: è stato fatale perchè in ospedale non hanno portuto fare altro che riscontarne la morte.
Ma ci sono le immagini delle numerose telecamere pubbliche e private lungo la zona tra piazza Marcato dove ci sarebbe stato l’incontro con gli assassini e via Carminiello al Mercato fino al Corso Umberto dove è stramazzato al suolo in fin di vita.
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La cattura degli assassini potrebbe avvenire a breve. Gli agenti della squadra mobile hanno a lungo interrogato i due amici feriti che dovrebbero aver fornito elementi utili alle indagini.
Gli agenti della squadra mobile hanno interrogato a lungo gli amici della vittima
Dagli accertamenti è emerso che i proiettili, ben 20 forse esplosi da due pistole diverse, si sono conficcati in alcune auto in sosta, nella vetrina di un negozio e in un cassonetto della spazzatura. Uno ha colpito di striscio a un braccio uno dei suoi amici, un 17enne pure lui in fuga dai sicari mentre un 14enne, sempre suo amico si è procurato delle escoriazioni cadendo.
Secondo le prime ricostruzioni, Emanuele Tufano e suoi amici erano andati a un appuntamento, che si è rivelato una trappola, in piazza Mercato, per discutere di un furto di uno scooter. Qualcosa è andato storto e poi la fuga e la sparatoria che ha seminato il panico, con circa 20 colpi esplosi da più armi e un inseguimento mortale.
Il corpo del giovane è stato trovato a terra, colpito alla schiena. Gli investigatori stanno analizzando le immagini di videosorveglianza per identificare il killer. Al momento, si indaga su un possibile regolamento di conti tra giovanissimi, forse legato a un furto.
La Squadra Mobile sta lavorando senza sosta per fare luce sulla vicenda. Le indagini si concentrano sull’ambiente in cui si muoveva Emanuele, un ragazzo incensurato, andava a scuola all’istituto tecnico Della Porta, dove stamane i suoi compagni di scuolaa hanno appeso un drappo nero al cancello in segno di lutto, e che di pomeriggio lavorava come meccanico.
Il padre, che gestisce un ristorante pizzeria in via Mario Pagano lo teneva sempre seotto controllo perché il meccanico si trova a pochi metri dalla sua attività. Lui e la moglie erano in vacanza ad Ibiza e sono stati avvisati al telefono della morte del figlio. Sono rientrati nel pomeriggio.
Articolo pubblicato il giorno 24 Ottobre 2024 - 22:04
Che triste questa storia, speriamo che gli assassini vengano catturati al più presto.