Cinema

Matteo Garrone da Capri a Hollywood per gli Oscar

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è un film universale, lo abbiamo capito girando il mondo, chiunque può immedesimarsi nella lotta di questi ragazzi per i propri sogni, per diritti che dovrebbero essere di tutti”.

Lo ha detto protagonista a Capri, dove è stato premiato nella giornata inaugurale della 28esima edizione, una settimana dopo l'ammissione nella short list dei 15 titoli per gli nella categoria miglior film internazionale e quindi in piena ‘campagna' per le nomination attese il 23 gennaio.

“Siamo scaramantici, quindi non vogliamo parlarne troppo, la strada è ancora lunga. Sicuramente in America il film è piaciuto molto – dice – Intanto racconta di una terra di migranti e molti in passato sono andati in America per cercare una vita migliore, proprio come fanno i protagonisti del nostro film”.

Ma prima il 7 gennaio ci saranno i Golden Globes e poi l'uscita nella sale nordamericane. Per applaudirlo e premiarlo è arrivata a Capri da Londra anche una sua grande sostenitrice, la produttrice e regista Trudie Styler, che aveva già visto il film a New York, e forte è stata la commozione generale davanti alla platea internazionale del festival prodotto da Pascal Vicedomini.

“E forse anche il mio film più popolare nel senso del racconto epico, d'avventura – dice Garrone, Leone d'argento a Venezia- ha la struttura classica del viaggio dell'eroe, una odissea contemporanea, accompagnandolo ci siamo resi conto che riusciva grazie alla straordinaria interpretazione degli attori ad arrivare al cuore di tutti, chiunque dopo qualche minuto si immedesima. Siamo infatti abituati a vedere immagini dalla nostra parte, le barche che arrivano, la conta rituale dei morti, e si dimentica che dietro questi numeri ci sono delle persone, degli esseri umani come noi, con i propri desideri. Negli ultimi 15 anni sono morte 27mila persone per il viaggio che avete visto nel film”.

Il festival è sostenuto dal MiC (DG Cinema) e dalla Regione Campania con Intesa Sanpaolo e Givova. Ed a ritirare il premio ‘Capri Francesco Nuti' (consegnato da Annamaria Malpiero) assegnato ai due giovani protagonisti senegalesi Seydou Sarr e Moustapha Fall è stato Mamadou Kouassiche, che ha ispirato il racconto di Garrone.


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