Giulia Cecchettin morta dissanguata, un fendente le ha reciso l’aorta

Giulia Cecchettin è morta per dissanguamento dopo la rescissione dell’aorta. E’ quanto emerge dai risultati dell’autopsia che si è svolta oggi e durata oltre sei...

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è morta per dissanguamento dopo la rescissione dell'aorta.

E' quanto emerge dai risultati dell'autopsia che si è svolta oggi e durata oltre sei ore alla Uoc di Anatomia Patologica dell'università di Padova.

E'emerso che le inferte, alcune estrema violenza e crudeltà, sono state ben 26 e che Giulia è morta subito e che quindi ha viaggiato in fino a con il cadavere in auto.

    Gli esami sul corpo partiranno dall'analisi delle 26 ferite trovate sulla ragazza e riportate nell'ordinanza firmata dal gip Benedetta Vitolo. Alcune di esse inferte anche a Giulia già morta. Altri segni, invece, fanno riferimento al trascinamento del cadavere mentre quelle alla testa sarebbero state causate da una caduta, violenta, mentre cercava di fuggire dall'auto di Turetta.

    Turetta avrebbe aggredito la giovane nel primo parcheggio di via Aldo Moro a e poi Giulia sarebbe morta subito dopo la seconda lite, avvenuta a Fossò. Quando Turetta l'ha poi abbandonata nella zona del lago di Barcis, in provincia di Pordenone, Giulia era già cadavere.

    Filippo Turetta ha infierito sul corpo di Giulia Cecchettin mentre era ancora viva con più di 20 coltellate, profonde diversi centimetri. Quelle mortali avrebbero causato la morte di Giulia per emorragia.

    Durante l'esame autoptico sono stati effettuati, oltre agli esami ematici, anche quelli radiologici come la Tac.Per cristallizzare le evidenze dell'esame medico, effettuato dal perito medico legale incaricato dalla procura di Venezia Guido Viel dell'equipe medica del professor Angelo Paolo Dei Tos, responsabile della UOC di Anatomia Patologica dell'Università di Padova, nella relazione medico legale, bisognerà collegare ai dati scientifici gli elementi che sono emersi dalle immagini delle telecamere, come gli orari e le date, che hanno immortalato alcune scene dell'aggressione e della fuga della Fiat Grande Punto di Filippo Turetta.

    La macchina utilizzata per trasportare il corpo e per la fuga, prima in Austria e poi in Germania, arriverà in Italia domani. All'esame autoptico hanno partecipato anche i consulenti di parte della famiglia Cecchettin, Stefano D'Errico e Stefano Vanin e quello della difesa di Turetta, la dottoressa Monica Cucci.

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