De Luca, un progetto per l’autonomia idrica in Campania “Lo realizzeremo in 3-5 anni”

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In Campania “c’è un grande progetto per realizzare una ventina di invasi collinari per avere una riserva idrica importante in caso di siccità”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervenendo a Ecomondo 2023, la fiera internazionale di Rimini, Il progetto per l’autonomia idrica della Campania, ha detto De Luca, è “ambizioso. Quello dell’autonomia idrica dell’Italia doveva essere uno dei problemi risolti dal Pnrr. Ma non è andata così, non siamo un Paese serio e stiamo bruciando miliardi del Pnrr. Allora noi Regione Campania abbiamo deciso di fare questo progetto da soli.

Lo realizzeremo in tre-cinque anni”. La società regionale che gestirà questo sistema, ha proseguito, “sarà a maggioranza pubblica. La risorsa idrica rimarrà una risorsa completamente pubblica. L’acqua è e rimane un bene pubblico. Le tariffe sono pubbliche, la collaborazione con i privati riguarda il rifacimento e l’inserimento di nuove tecnologie nelle reti idriche. Questo potrebbe diventare un esempio virtuoso per l’Italia”.

“Andiamo verso un mondo più fragile – ha detto ancora il governatore – e dobbiamo stare attenti. La transizione ecologica sarà uno dei compiti irrinunciabili per il futuro dell’umanità, ma richiede risorse immense, pubbliche e private. O abbiamo fiumi di miliardi di dollari che vanno in direzione degli apparati industriali militari, o riduciamo questo flusso e li investiamo sull’ambiente. Investendo l’8-10% del Pil nelle armi, non avremo mai le risorse”.

Secondo De Luca “dobbiamo decidere che mondo lasciare ai nostri figli: se di paura per i terremoti, il bradisismo, di paura per le guerre, di paura per i disastri ambientali. O a un mondo in cui ci sia il primato della coscienza, della prevenzione, proteggendo l’umanità dai rischi più gravi. Questi propositi devono trasformarsi in proposito di governo”. La futura società mista regionale, si legge in una nota, dovrebbe gestire otto gruppi sorgentizi, otto campi pozzi, 400 mila metri cubi di serbatoi, 600 km di reti e due centrali idroelettriche. È previsto un piano di investimenti da parte della Campania che riguarda ogni ambito dell’idrico, compresi interventi sulle reti dove la Campania perde il 40% di acqua. Verranno fatte due reti duali separando l’uso potabile, dall’uso agricolo e industriale, impegnando oltre 700 milioni di euro.



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