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Altavilla Irpina, sequestrato il cantiere dopo la morte dell’operaio 33enne

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Lascia la compagna e la loro bimba di tre anni Emanuele Pisano, l’operaio di 33 anni che stamani è morto mentre lavorava in un cantiere ad Altavilla Irpina, in provincia di Avellino.

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Lavorava alle dipendenze di una ditta di San Martino Valle Caudina che si era aggiudicata l’appalto per smantellare la struttura in ferro della dismessa piscina comunale: una trave lo avrebbe colpito in pieno. Sul luogo dell’incidente, avvenuto poco dopo le 11.30, sono giunti anche i familiari da San Martino Valle Caudina e Montesarchio, un paese vicino dove risiedeva la vittima.

Il cantiere è stato posto sotto sequestro dalla Procura di Avellino e la salma dell’operaio, dopo un primo accertamento esterno, è stata trasferita in ospedale ad Avellino dove, su disposizione del magistrato, sarà effettuata l’autopsia.

“Un ragazzo -ricorda il sindaco di San Martino Valle Caudina, Pasquale Pisano – che si faceva strada nella vita in un lavoro onesto e duro. Tutta la comunità è profondamente vicina alla sua famiglia”.

È la settima vittima sul lavoro in provincia di Avellino dall’inizio dell’anno. L’ultimo incidente il 6 maggio scorso a Castelfranci dove un meccanico venne travolto da un camion che stava riparando.

“Sono stati siglati protocolli importanti – è il commento del segretario generale della Cgil di Avellino, Franco Fiordellisi – ma non riusciamo a trovare il sistema per attuarli. La cultura della prevenzione e della sicurezza nel mondo del lavoro – sostiene il sindacalista – viene surclassata dalle esigenze economiche e spesso dalla sudditanza psicologica rispetto ai datori di lavoro, connessa alla filiera degli appalti e subappalti che vede una competizione da costi sul lavoro e sulla sicurezza”.



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