Alluvione Emilia Romagna: sono 13 le vittime, 10mila gli sfollati

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Una strage. E’ salito a 13 il bilancio delle vittime dell’emergenza maltempo che da giorni sta colpendo l’Emilia Romagna e i dispersi sono ancora decine. Oltre agli 8 decessi avvenuti nella giornata di mercoledì, si aggiungono i 5 confermati giovedì in provincia di Ravenna.

Nel comune di Castel Bolognese è stato rinvenuto il cadavere di un uomo che, secondo le informazioni date dalla prefettura, non avrebbe voluto lasciare la propria casa al momento dell’arrivo dell’acqua.

A S. Agata sul Santerno un uomo è stato trovato morto all’interno della sua abitazione, mentre la moglie è stata messa in salvo dai vigili del fuoco. Una donna è deceduta in casa ed è ancora in via di identificazione. Due persone conviventi sono state trovate senza vita in un’abitazione isolata a Russi in via Chiesuola 73.

Il decesso, spiega la prefettura, probabilmente è stato causato dallo schiacciamento di un frigorifero che stavano spostando. Sempre nel ravennate una persona risulta dispersa a Bagnacavallo, in località Boncellino.

L’estensione del ciclone che si è abbattuto sulla zona – che è una delle più a rischio dal punto di vista idrogeologico – rende le operazioni di soccorso complesse e, soprattutto, ha causato un numero impressionante di sfollati, circa 10mila, dei quali 3.100 hanno trovato accoglienza presso le sedi allestite dai Comuni.

    Ma, precisa la vicepresidente della Regione e assessora alla Protezione civile, Irene Priolo, si tratta di un’accoglienza “temporanea”, perché dopo i primi momenti “lavoreremo per una diversa sistemazione come la dignità delle persone richiede“. L’allerta rossa è stata prorogata fino alla mezzanotte di venerdì.

    Gli allagamenti registrati sono 50 in tutto in 42 comuni: 15 nel Bolognese, 13 nel Ravennate, 12 nel Forlivese, 2 nel Riminese. Chiuse 250 strade a causa delle frane, che in totale sono state 280 in 58 comuni. Circa 34mila le utenze disalimentate dalla rete elettrica tra le province di Forlì-Cesena e Ravenna.

    Difficoltà a Lugo, in provincia di Ravenna, dove diverse zone del centro urbano sono allagate e si sono verificate interruzioni dell’elettricità e dell’acqua. Una situazione ancora critica, considerando che anche per venerdì è prevista allerta rossa.

    Un migliaio i vigili del fuoco sul campo con più di 300 automezzi, a cui si aggiungono uomini e donne della protezione civile, provenienti da tutta Italia, forze dell’ordine, personale volontario e centinaia di volontari.

    Mentre ovunque le idrovore sono al lavoro per togliere l’acqua dalle strade e dalle case e liberare dal fango interi paesi e frazioni, prendono il via i primi tentativi di ritorno alla normalità.

    In Emilia Romagna, nonostante le difficoltà legate alla viabilità, riprendono le visite specialistiche e gli interventi di chirurgia e a Bologna le scuole sono di nuovo aperte, tranne alcune eccezioni. Nel capoluogo la maggior parte degli sfollati ha fatto ritorno nelle proprie case e pure a Ravenna sono cominciati i primi rientri, anche se l’innalzamento dei fiumi ha spinto l’amministrazione a evacuare altre zone della città.

    L’autostrada A14 è tornata tutta percorribile, ma nelle prossime notti, dalle 21 alle 6, sarà chiuso il tratto compreso tra Faenza e Forlì in entrambe le direzioni per ripristinare i danni causati dall’alluvione.

    Anche dal punto di vista dell’energia elettrica ci sono segnali di miglioramento: alle 18.30, infatti, i clienti disalimentati risultano 18.500, in netto calo dai 27mila della mattina e dai 50mila del giorno prima, grazie al lavoro della task force di 700 tecnici messa in campo da E-Distribuzione, la società del gruppo Enel che gestisce le reti elettriche di media e bassa tensione, tra personale interno e quello di imprese terze, per fronteggiare le conseguenze dell’ondata di maltempo.

    Non risultano, invece, al momento, problemi sulla Rete di trasmissione nazionale: tutte le linee sono in tensione. Terna è operativa, 24 ore su 24, ai tavoli aperti per fronteggiare l’emergenza. Situazione in miglioramento in tutte le Marche, dove l’allerta è diventata gialla, anche se nel Pesarese si sono verificate frane su strade comunali dell’entroterra. Chiuse anche sei strade provinciali.

    Nel Maceratese sono stati 34 gli interventi per la viabilità provinciale e 3 le strade chiuse per frane soprattutto nei dintorni del bacino del fiume Penna. Allarme rientrato anche nel sud delle Marche dove era scattata l’allerta arancione ed era stata aperta la sala operativa integrata di Fermo e Ascoli.

    Il presidente della Regione, Francesco Acquaroli ha chiesto al governo lo stato di emergenza. In Toscana la situazione più critica è stata registrata nell’Alto Mugello. Mercoledì 47 studenti e 4 insegnanti in gita erano rimasti bloccati a Palazzuolo sul Senio, rimasta isolata a causa di una frana.

    Nel tardo pomeriggio di giovedì sono riusciti a rientrare a Firenze. Una trentina le frane che hanno interessato il territorio provinciale. Intanto si è messa in moto la macchina della solidarietà. Ferrari ha annunciato che donerà un milione di euro all’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile.

    I fondi saranno saranno utilizzati, ha spiegato la scuderia di Maranello, “a favore delle popolazioni locali colpite dalle alluvioni dei giorni scorsi, con particolare attenzione ai progetti di ripristino ambientale e alla gestione del dissesto idrogeologico”. Un altro milione e mezzo di euro arriverà dall’Associazione tra Fondazioni di origine bancaria dell’Emilia-Romagna.

    Raccolte fondi sono state lanciate, tra gli altri, da Legacoop, dalla Croce Rossa, dalla stessa Regione Emilia Romagna, da province, comuni e gruppi editoriali. Le previsioni del tempo per i prossimi giorni non sono buone. Le piogge più diffuse abbandoneranno le zone alluvionate e si porteranno verso il medio Adriatico con qualche rovescio a macchia di leopardo anche sul resto d’Italia.



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