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Terremoto, ancora scosse all’alba in Molise: scuole chiuse in molti comuni

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Notte di paura in provincia di Campobasso e in maniera particolare a Montagano  dopo la forte scossa di terremoto di ieri sera.

Molta gente ha dormito in strada. Altre scosse di assestamento sono state registrate nel corso della notte e in mattinata, la più forte di magnitudo 2.6. Alle 6.43.

Scuole chiuse in molti comuni della provincia di Campobasso, oggi, a causa della forte scossa di terremoto. Molti sindaci, anche perché da diversi giorni si verificano piccole scosse, hanno preferito far restare i ragazzi a casa, in attesa di controlli.

Stop alle lezioni in molti comuni della provincia

Stop alle lezioni, finora, a Campobasso, Campolieto, Casacalenda, Castelmauro, Castropignano, Colletorto, Bonefro, Busso, Ferrazzano, Guardialfiera, Guglionesi, Jelsi, Larino, Frosolone, Gambatesa, Gildone, Limosano, Lucito, Monacilioni, Montagano, Montecilfone, Matrice, Mirabello Sannitico, Montefalcone del Sannio, Montenero di Bisaccia, Petrella Tifernina, Pietracatella, Morrone del Sannio, Palata, Petacciato, Roccavivara, San Giuliano di Puglia, Riccia, Ripabottoni, Ripalimosani, Santa Croce di Magliano, Torella del Sannio, Trivento, Sant’Elia a Pianisi, Termoli.

“A originare il terremoto è stata una rottura di circa 5 km quadrati sulla faglia, e il meccanismo focale calcolato mostra un movimento trascorrente che, localizzato e contestualizzato nella geodinamica dell’area, ci fa capire che con ogni probabilità si è attivata la struttura dei terremoti di San Giuliano di Puglia del 2002. In particolare si è rotto un pezzo della faglia a ovest della seconda scossa che si ebbe il 1 novembre 2002”.

Lo afferma il geologo di Geosilsab Unimol (Università del Molise) Eugenio Auciello commentando sulle pagine social di approfondimento l’evento sismico delle 23 e 52 di ieri dimagnitudo 4.6 con epicentro a 2 chilometri da Montagano (Campobasso). “La scossa – continua Auciello – si localizza oltre 10 km ad ovest della sismicità registrata nei giorni scorsi e ormai ieri nei pressi di Ripabottoni.

Purtroppo questo elemento indica che l’area attiva è in realtà più ampia di quanto ritenuto fino a poche ore fa ed inoltre non si osserva al momento ulteriore attività lungo il tratto di faglia interposto tra le aree epicentrali della sequenza dei giorni scorsi e la scossa di poco fa”.

Il riferimento è allo sciame in atto da diversi giorni in Molise, in particolare nel comune di sant’Elia a Pianisi dove si sono verificare diverse scosse di magnitudo massima 2.9.“La situazione è delicata – prosegue il geologo – perché, oltre a non poter escludere ulteriori scosse, anche di magnitudo maggiore, si ritiene che questo possa essere anche uno scenario più probabile rispetto a quanto precedentemente valutato”.

Osservazioni, precisa l’esperto, “che non costituiscono una previsione e non vogliono infondere allarmismo, ma vogliono fornire una descrizione oggettiva dell’attività in corso e delle possibili evoluzioni”.


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