Campania

Terra dei fuochi: nel 2022 diminuito il numero di roghi

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Sono stati 1.049 i roghi registrati lo scorso anno nella cosiddetta “Terra dei fuochi”.

Gli eventi registrati sono 873 in provincia di Napoli e 176 nel Casertano con un sensibile calo rispetto al 2021 quando gli incendi sono stati 1.406 e 2.041 nel 2020.

Rilevante, si evidenzia in una nota dell’incaricato per il contrasto al fenomeno dei roghi di rifiuti nella regione Campania, è stato invece l’incremento dei controlli e dei sequestri sulle aziende (+48 per cento) e dei veicoli (con una crescita del 34 per cento).

Nell’anno appena trascorso si registra anche un incremento delle denunce all’autorità giudiziaria (+30 per cento) e delle sanzioni amministrative (+95 per cento) per un totale di circa 28 milioni di euro.

Nel corso dei controlli e dei pattugliamenti (16.365) sono state arrestate 3 persone mentre altre 453 sono state denunciate. Le pattuglie di militari dell’Esercito e delle forze dell’ordine nel corso dell’anno hanno controllato 1.840 veicoli di cui 804 sono stati sequestrati.

In Campania, anche nel 2022, sono rimasti “invariati i fattori determinanti della ‘fuoriuscita’ dei rifiuti dai circuiti legali, che di detti abbandoni sono causa: la carenza di impianti per lo smaltimento dei rifiuti”.

E’ quanto denuncia nel report delle attività svolte nel 2022 l’incaricato per il contrasto al fenomeno dei roghi dei rifiuti nella regione Campania nella cosiddetta “Terra dei fuochi”.

Resta sempre non trascurabile, a giudizio dell’ufficio dell’incaricato “la carenza di impianti per lo smaltimento dei rifiuti (basti ricordare che la Campania è la regione italiana ed europea con il più alto tonnellaggio di rifiuti esportati verso altre destinazioni)”.

Non trascurabile è anche “l’elevato tasso di evasione della Tari (tassa rifiuti), peraltro attestata in “Terra dei fuochi” sui valori più cari a livello nazionale e la presenza di attività imprenditoriali (commerciali, manifatturiere ed agricole) che lavorano “al nero” o che comunque trovano preferibile conferire i propri rifiuti di lavorazione attraverso i più economici circuiti illegali”.


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