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Task force tra Digos di Roma, Napoli e Arezzo per identificare i tifosi violenti

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Sono poco meno di 300 i tifosi da identificare tra coloro che hanno preso parte agli scontri lungo un tratto dell’autostrada A1 domenica 8 gennaio nei pressi dell’area di servizio di Badia al Pino, bloccando per circa un’ora la circolazione del traffico.

Si tratta di oltre 150 napoletani (su 350 presenti nell’area di servizio) e di un centinaio di romanisti. La gran parte dei partecipanti ai tafferugli erano con il volto travisato o incappucciati, in modo da rendere difficile il loro riconoscimento, cosa che sta rendendo più lunga e complessa l’operazione di identificazione da parte della Polizia di Stato.

Al momento sono circa 180 i tifosi identificati dopo gli scontri di ieri sull’autostrada A1. A quanto si apprende, si tratta di un centinaio di tifosi dell’As Roma e di un’ottantina di tifosi del Napoli.

Il procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi, ha emanato una serie di disposizioni operative al fine di arrivare quanto prima all’identificazione dei teppisti. Con il coordinamento della Procura è stata costituita una sorta di task force tra gli investigatori della questura di Arezzo e il personale della Digos di Roma e Napoli.

Proprio i poliziotti della Capitale e del capoluogo campano hanno il compito di cercare di attribuire un nome e un cognome ai tifosi filmati nelle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza, dai telefoni cellulari degli automobilisti in transito ed anche dai video diffusi sui social.

Gli investigatori impegnati nelle indagini coordinate dalla Procura di Arezzo hanno già ravvisato alcune possibili fattispecie di reati da contestare eventualmente ai tifosi violenti una volta identificati: rissa aggravata, interruzione di pubblico servizio e attentato alla sicurezza dei trasporti e della circolazione stradale.

 Task force tra uffici Digos per identificare i tifosi violenti

“Tutti gli sforzi di questo ufficio e della Polizia di stato sono concentrati ad individuare i responsabili di quanto accaduto. E’ stato un atto folle. Un atto che ha messo in serio pericolo l’incolumità dei viaggiatori e che ha bloccato una delle principali arterie del nostro Paese. Contiamo di identificarli quanto prima e di chiamarli a rispondere in sede penale delle loro condotte e delle loro gravi azioni”.

Lo ha detto il procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi, in merito agli scontri tra tifosi ultras della Roma e del Napoli sulla autostrada A1. Secondo quanto si è appreso gli investigatori della Questura di Arezzo, in queste ore, stanno lavorando alla identificazione di chi ha partecipato ai disordini.

 


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