Cronaca di Napoli

Carburanti, a Napoli poche code: solo 30% ‘pompe bianche’ chiuse

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Viene stimata intorno all’80% la soglia dei distributori di carburante che hanno aderito in Campania allo sciopero indetto per protestare contro il decreto trasparenza varato dal Governo.

Un dato che, però, tiene conto solo di coloro che risultano iscritti alle sigle sindacali. La percentuale si abbassa molto, invece, se si tiene conto del 40% dei 1.800 impianti attivi nella regione che non appartengono alle società petrolifere e che sono rimasti in buona parte aperti.

A far scendere drasticamente il trend della partecipazione sono quindi le cosiddette ‘pompe bianche’, che secondo la Faib Confesercenti avrebbero aderito per il 30%.

“Questo trend era ampiamente preventivabile già alla vigilia – ha fatto sapere il presidente regionale, Antonio Panico – è uno sciopero nato sostanzialmente per volontà di una parte dei gestori, ma si percepiva nell’aria la bassa adesione”.

A certificare una sorta di spaccatura anche tra le diverse sigle sindacali, c’è la diversa lettura data dalla Figisc Confcommercio. “Era quello che ci aspettavamo – sottolinea il presidente campano, Gaetano La Rocca – non si ha il polso della situazione reale, perché centinaia di pompe non sono legate ai principali marchi, ma siamo in linea con i livelli nazionali e siamo soddisfatti della partecipazione”.

Faib e Figisc concordano invece sulla situazione che si è verificata ai distributori prima dell’inizio dello sciopero e in queste ore. “Abbiamo registrato qualche coda, ma senza eccessivi disagi”, rassicura La Rocca.

“Prima delle 19 di ieri è stata rilevata un’affluenza maggiore rispetto alla media ma senza disagi – gli fa eco Panico – come accade in queste situazioni, per alcuni è scattata una sorta di psicosi, per il rischio di restare senza carburante per due giorni, ma nulla di eccezionale”.


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