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Fondazione Banco di Napoli Welfare, indagine ANAC sull’incarico a Gavino Nuzzo

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Napoli. Indagine ANAC sull’incarico a Gavino Nuzzo alla fondazione Banco di Napoli Welfare.

Tensioni alle stelle all’interno del consiglio generale della Fondazione Banco di Napoli. E lo scontro arriva fin sul tavolo dell’Anac. L’Authority anticorruzione, guidata da Giuseppe Busia, ha aperto un’istruttoria. La decisione è scattata dopo una serie di esposti circostanziati, inviati da alcuni esclusi all’Autorità puntando l’indice sulla gestione della nomina di Nuzzo.

Dopo essere arrivato nel silenzio più assoluto, dopo essersi dimesso dall’Adisu Puglia, il napoletano 58enne Gavino Nuzzo ha ricevuto, lo scorso 8 luglio l’incarico di direttore generale della Fondazione Campania Welfare per l’assistenza all’infanzia. Una nomina che ha sollevato più di qualche polemica tanto che era intervenuto anche il Presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra.

Secondo il senatore Morra, infatti, Nuzzo ex direttore dell’Adisu Puglia risulterebbe indagato da giugno scorso dalla Procura di Bari per aver falsificato titoli e truccato concorsi per pilotare l’assegnazione di incarichi proprio all’Adisu.

“Stando all’impianto accusatorio della Procura di Bari – ha dichiarato Morra – Nuzzo cosi come riportato anche dal quotidiano “L’Edicola del Sud” avrebbe turbato le procedure di gara per l’assegnazione di posizioni di rilievo”, al fine di favorire persone o parenti di esponenti del movimento politico Sud al Centro, forza politica che già nei mesi scorsi era finita sui tavoli della Procura di Bari per le elezioni amministrative del 2021 in alcuni Comuni del barese.

“Il buon Nuzzo non è certamente rimasto con le mani in mano, anzi. Così è stato ‘premiato’ l’8 luglio scorso con l’incarico di direttore generale della Fondazione Banco di Napoli! Attenderemo per sapere se le accuse a Nuzzo verranno confermate da sentenze definitive. Intanto in Italia continuiamo a chiederci se sia opportuno che soggetti accusati di reati anche gravi continuino la propria carriera in ruoli di rilievo dai quali potrebbero ripetere gli illeciti la cui contestazione ha causato loro precedenti dimissioni. Oppure in Puglia dimesso ed in Campania premiato?”, aveva stigmatizzato il senatore Morra.

Perplessità anche sulla commissione esaminatrice che ha determinato il punteggio per la nomina ( ex colleghi di Nuzzo) e sulle auto dichiarazione rilasciate in merito all’assenza di cause pendenti, indagini e misure di prevenzione quali perquisizioni domiciliari.

Carmine Longhi

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